DJANGO UNCHAINED (Quentin Tantarino)
Nel West prima della Guerra Civile un cacciatore di taglie anomalo dopo aver dato la libertà ad uno schiavo lo addestra e assolda per ricercare un trio di fratelli sanguinari. Ne nasce un’intensa amicizia che li porta a cercare la moglie di Django, schiava essa stessa in qualche piantagione sperduta. Tarantino bissa il precedente “Bastardi senza gloria” diventando maestro assoluto del cinema contemporaneo.
PERCHÈ VEDERLO? Un’opera complessa, originale ed ammaliatrice che cita ed omaggia il western classico reinventandolo stilisticamente. In 165 minuti di pellicola si respira il gusto estetizzante del cinema puro, accompagnato da dialoghi mai banali anche nei guizzi demenziali e, come in tutte le opere del regista, da una colonna sonora curata ed esaltante. Si aprono le danze con la ballata del “Django” di Corbucci fino alla chiusura sulle note di “Lo chiamavano Trinità”. Capolavoro moderno che in un solo colpo spazza via mediocri imitatori senz’anima. E ricordatevi che in Django, la D è muta!
DJANGO UNCHAINED costa 13,99 euro (16,99 in HD )
THE GREY (Joe Carnahan)
Aereo che riporta a casa lavoratori specializzati di una base petrolifera precipita in una zona selvaggia infestata da feroci lupi; un addetto alla sicurezza ed ex militare con manie suicide guiderà il gruppo cercando la sopravvivenza. Pellicola interessante ed emozionante che beneficia di una regia solida e di un interprete carismatico.
PERCHÈ VEDERLO? Parte come un fiacco disaster-movie già visto ma quando precipita l’aereo il film decolla. E lo fa solo in parte grazie all’espediente efficace della ferocia felina; la parte che invece stupisce e coinvolge è quella legata alle paure profonde che riguardano il personaggio intensamente interpretato da Liam Neeson. I ricordi d’infanzia, la perdita della persona amata e la voglia di farla finita trovano un senso nuovo nella leadership di un gruppo. Originale, tragico e poetico come il suo protagonista. Homo hominis lupus?
THE GREY costa 13,99 euro (16,99 IN HD; 3,99 E 4,99 IN AFFITTO)
GRANDI SPERANZE (Mike Newell)
Nella Londra di inizio Ottocento un giovane orfano che vive in campagna viene scelto per diventare in città un galantuomo a seguito del lascito di un misterioso benefattore. S’innamora perdutamente di Estrella, ma dietro alla sua ascesa vi è nascosta una terribile verità. Ennesima trasposizione cinematografica del capolavoro di Dickens.
PERCHÈ VEDERLO? Operazione fedele al romanzo di partenza anche se al contesto storico risalta con maggior forza la storia d’amore. Ricostruzione d’epoca d’autore accompagnata da scenografie curate nei dettagli; attori in parte che rendono coinvolgente la visione, aiutati anche da costumi impeccabili. Un ritratto leggero, mai pomposo, del sentimento principe dell’animo umano. Ralph Fiennes come suo solito giganteggia per bravura omaggiando uno zombie ante-litteram. Un ottimo esempio di cinema in costume.
GRANDI SPERANZE costa 13,99 euro (16,99 in HD; 3,99 E 4,99 IN AFFITTO)
È STATO IL FIGLIO (Daniele Ciprì)
La storia avventurosa della famiglia Ciraulo colpita da un doloroso lutto e in attesa di un fantomatico risarcimento dallo Stato. Opera prima di Ciprì smarcato da Maresco che in coppia firmarono pagine diventate cult con “Cinico tv”.
PERCHÈ VEDERLO? Dall’omonimo romanzo di Alajmo un’opera grottesca che colpisce duro come un pugno in pieno petto. Una caricaturale disumanità che narra il presente vuoto e disarmante di una sempre più reale parte del paese. La regia tagliente e la prova corale degli attori aumenta il senso di angoscia, con al solito una lode per Servillo, sempre di più attore capace di metamorfosi impressionanti. Continuo teatro dell’assurdo folgorante che genera maschere deformanti ma realistiche nella loro metafora. Un film prezioso, raro, unico. Fotografia splendida come solo Ciprì sa fare, un’eccellenza nel suo campo.
È STATO IL FIGLIO (USCITA 13 MAGGIO)
VALHALLA RISING (Nicolas Winding Refn)
Uno schiavo di incredibile forza ma orbo e muto fugge dai suoi padroni per imbarcarsi in una crociata non sua, in compagnia di aitanti vichinghi. Una storia che trova terreno fertile nella mitologia scandinava per il regista dello stupefacente “Drive” con Goslin.
PERCHÈ VEDERLO? Una pellicola di grande fascinazione basata per lo più sull’estetica della violenza e sugli splendidi paesaggi che ne fanno da cornice. Il viaggio di un uomo ferito e represso verso la vendetta e la ricerca del proprio io. Un’opera ardua per i contenuti essenziali, ma affascinante per messa in scena e per potenza visiva. Un regista che si candida ad un percorso tumultuoso, originale e coraggioso verso un autorialità sconosciuta ai suoi colleghi. Impegnativo per i pochi dialoghi presenti ma straordinariamente ricco di immagini ricercate e suadenti. Cinema per la gioia degli occhi. Segnatevi il nome del regista.
VALHALLA RISING costa 7,99 euro (9,99 IN HD 2,99 E 3,99 IN AFFITTO)