Il vino in capsule? già vediamo l’espressione dei nostri lettori appassionati di Bacco, colma di ribrezzo e disgusto. Non la pensa così la start-up francese 10-Vins, che ha presentato al CES 2016 la sua D-Vine, la “Nespresso” del vino, se ci passate il paragone con il brand che ad oggi più rappresenta il concetto di caffè in capsule.
Fortunatamente la D-Vine non è una macchina che produce vino, ma si limita a distribuirlo come nessuno l’ha mai distribuito prima. I clienti possono acquistare delle singole fiale di vino da 10 centilitri l’una ed inserirle nella D-Vine.
La macchina sarà in grado di leggere l’apposito chip incluso nel supporto e calcolare il livello di decantazione e la giusta temperatura cui sottoporre il vino prima di servirlo nel bicchiere. L’intera procedura di erogazione del vino durerà solo 30 secondi.
Le fiale avranno un prezzo a partire da 1.90 euro e conterranno non un Tavernello qualsiasi, ma vini provenienti da produttori vitivinicoli indipendenti; sarà l’azienda 10-Vins ad occuparsi del travaso del vino dalle bottiglie (o dalle damigiane) alle apposite fiale, che verranno poi vendute al pubblico come oggi accade per la varie tipologie di caffè.
L’iniziativa potrebbe sembrare poco allettante per gli appassionati della classica bottiglia ma non manca di interesse per diverse tipologie di utenti, come le famiglie con gusti molto diversi, o che consumano solo pochi bicchieri di vino e che vorrebbero evitare di aprire una bottiglia per berne solo un bicchiere.
La D-Vine sarà lanciata sul mercato in Francia il prossimo novembre ad un prezzo non certo accessibile a tutti: è disponibile al momento in preordine a 499 € sul sito ufficiale.