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La truffa del riciclo della plastica la scopre l’AirTag

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Ancora airtag per risolvere furti e misteri, questa volta ad opera di una cittadina texana che era curiosa su come effettivamente funzionasse un programma di raccolta differenziata dei rifuti secondo il quale nel processo di riciclo era accettata “tutta la plastica”, e ha sfruttato degli AirTag (l’accessorio di Apple pensato per localizzare gli oggetti personali tramite l’app “Dov’è”) per scoprire dove finissero davvero i materiali conferiti.

A riferirlo è CBS News spiegando che Brandy Deason ricicla regolarmente i rifiuti ma ha iniziato ad avere dubbi sul pubblicizzato programma cittadino di riciclaggio della plastica.

Il programma della città di Houston, Texas vanta la possibilità di accettare tipologie di plastica che normalmente non sono considerate riciclabili: solitamente non è consentito conferire nella raccolta oggetti quali utensili, posate, gomma, plastica biodegradabile e altro ancora, e ogni entità amministrativa definisce le tipologie accettate e le indicazioni per la loro differenziazione.

Curiosa di capire che fine facesse davvero i rifiuti che solitamente sarebbero finiti nell’indifferenziata, la donna ha comprato diversi AirTag e li ha inseriti in vari sacchetti che – in teoria – dovevano finire negli impianti di riciclaggio.

Dei sacchetti monitorati, una gran parte è stata individuata presso una azienda, Wright Waste Management, ubicata nella vicina Harris County non autorizzata al deposito di tutti i rifiuti plastici e che non ha superato tre ispezioni antincendio e da riprese mediante drone si è scoperto che nella struttura dove finisce tutto, erano presenti grandi accumuli di rifiuti.

La donna si è messa in contatto con Mark Wilfalk, responsabile della città di Houston per la gestione dei rifiuti solidi chiedendo conto di quanto scoperto. Wilfalk ha ammesso che il deposito non è a norma promettendo di indagare sull’accaduto e sui problemi che hanno impedito a Wright Waste Management di superare le ispezioni antincendio.

Wilfalk ha successivamente riferito che dalla fine del 2022 la città ha ammassato tonnellate di plastica che non è stata mai riciclata e questa verrà per il momento stoccata, in attesa di capire cosa fare.

Negli USA AirTag nascosti nei cartelloni pubblicitari dei politici per capire chi li ruba
Foto di Mauro Notarianni – Macitynet

La città di Houston si affida per il riciclo a Cyclix, un’azienda che gestisce un impianto di smistamento; quest’ultima ha ideato un metodo per creare pellet riciclabili dai rifiuti di plastica, ma a quanto pare solo una piccola parte di questi pellet possono essere trasformati in materiale riciclato. Molti rifiuti plastici vengono fusi e trasformati in combustibili con ovvio incremento delle emissioni di biossido di carbonio.

Rob Bonta, Procuratore generale della California, ha avviato delle indagini su Cyclix e sulle affermazioni di ExxonMobil, produttore di materiale plastico, riguardo al riciclaggio della plastica nello Stato, sottolineando che molte delle affermazioni di Cyclix sono in gran parte fittizie.

Recentemente una donna ha sfruttato gli AirTag per capire chi rubava la sua posta. Un mese addietro AirTag sono stati sfruttati per individuare i ladri di alcuni cartelloni pubblicitari per le elezioni.

A questo indirizzo vi spieghaimo cos’è AirTag, come sfruttarlo, e vari esempi di utilizzo. Qui vi spieghiamo come usarlo per tracciare oggetti preziosi e animali.

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