Le AirPods (disponibil su Apple Store online) sono completamente non riparabili, da record mondiale in questo campo, e forse create in maniera affrettata. È questa la sentenza che arriva da iFixIt, sito specializzato in componenti e riparazioni di prodotti di elettronica che – puntuale come sempre – ha comprato e smontato l’accessorio per mostrare al mondo cosa c’è al loro interno.
Descrizione a parte (ogni auricolare pesa 4 grammi, la custodia di caricamento 38 grammi, le dimensioni sono di 16.5 mm x 18.0 mm x 40.5 mm e quelle del case per la ricarica 44.3 mm x 21.3 mm x 53.5 mm) e tecnologie utilizzate (il chip ideato da Apple denominato W1), iFixit si è concentrata su sensori ottici e accelerometri di movimento che consentono di controllare il suono e attivare il microfono, decidere di usare entrambi gli AirPods oppure uno solo, fare partire l’audio appena si indossano.
Per smontare il prodotto senza correre rischi, il sito ha usato raggi X evidenziando le prime sorprese. In particolare il case per la ricarica presenta saldature con buchi all’interno. Il fenomeno, noto come voiding, potrebbe essere un segnale di bassa qualità nei giunti saldati oppure di fretta nella produzione. iFixit si spinge a ipotizzare qualche difficoltà costruttiva propria della custodia di ricarica. In ogni caso è inusuale che Apple “vidimi” un prodotto con questa problematica.
Un altro aspetto che viene sottolineato è la totale impossibiltà di smontare ogni componente: aprire le cuffie o la custodia, significa distruggerle. Il sito ha prima aperto, rendendoli quindi totalmente inservibili, gli auricolari: rimossa la membrana in plastica si evidenzia la presenza delle antenne e delle minuscole batterie da 93 milliwatt, l’1% di quelle di iPhone.
La dissezione completa rivela un chip Apple marcato “343500130” (quello che Apple chiama W1), un Cypress CY8C4146FN (un SoC programmabile), un codec audio a bassa potenza Maxim 98730EWJ e un chip di Texas Instruments etichettato come “TPS743”. È interessante notare che ciascuna AirPod è numerata con un model number diverso: A1722 (sinistra) e A1523 (destra), così come differenti sono le indicazioni con l’ID della FCC (la commissione federale delle comunicazioni USA): BCG-A1722 e BCG-1523. Ricordiamo che le cuffie sono sostituibili e acquistabili separatamente come parti di ricambio.
Distrutte le Airpods si passa alla devastazione della custodia, questa aperta con meno fatica usando uno specillo in metallo per la parte superiore ma passando a maniere più forti per la restante sezione: una mini sega circolare con un disco per parti in plastica. All’interno del case troviamo la minuscola scheda logica, un accumulatore (3.81 V, 1.52 Wh) ai polimeri di litio, il pulsante di sincronizzazione, il connettore Lightning. Sulla lillipuziana scheda logica troviamo un chip STMicroelectonics STM32L072 ARM Cortex-M0+ MCU, un circuito integrato NXP 1610A3 per la ricarica, un circuito integrato Texas Instruments BQ24232 per la gestione dell’alimentazione.
Inutile dire che il punteggio di riparabilità è il più basso di sempre: zero su dieci, mai raggiunto da alcun prodotto smontato da iFixit. Le dimensioni ridotte, l’uso di colle e l’impossibilità di accedere all’interno rendono impossibile pensare alla riparazione anche allo smanettone più bravo del mondo.
Il link per i dettagli completi sul teardown è questo. Per chi è interessato agli auricolari completamente wireless di Apple, a questo indirizzo le prova su strada con le prime considerazioni su qualità audio e autonomia. Ricordiamo che sono in vendita su Apple Store online al prezzo di 179 euro: nel momento in cui scriviamo la spedizione è prevista entro 6 settimane.