Infilerete le AirPods 2 nelle orecchie per ascoltare la vostra musica preferita mentre Apple verificherà se siete in salute. Cominciate ad abituarvi all’idea perché questa è la direzione intrapresa dalla multinazionale di Cupertino che, attraverso tre nuovi brevetti, ha aggiunto alcuni dettagli sulla speciale tecnologia che potremmo già trovare, quantomeno in parte, sulla prossima generazione delle cuffie senza fili targate Apple.
Intitolata semplicemente “Auricolari abilitati al rilevamento dei valori biometrici”, la nuova serie di brevetti di Apple – oltre ad accennare in parte a una possibile implementazione di ben tre microfoni per migliorare la cancellazione del rumore degli auricolari, una caratteristica ampiamente criticata nell’attuale (prima) versione degli AirPods – non è certo la prima che descrive la possibilità di rilevare ad esempio il battito cardiaco tramite cuffie (trovate i precedenti approfondimenti qui, qui e qui), ma mette nero su bianco i dettagli della tecnica che assicurerebbe un’alta affidabilità nelle rilevazioni.
L’idea iniziale della società era infatti quella di integrare all’interno delle cuffie alcuni speciali sensori che monitorassero i parametri vitali dell’utente che le indossa. Tale tecnica sarebbe praticamente la stessa che già troviamo su Apple Watch e che pertanto richiede un buon contatto con la pelle per assicurare rilevamenti affidabili. Gli auricolari invece, proprio per modalità d’uso e conformazione, non assicurerebbero un contatto sufficiente per garantire rilevazioni accurate e precise attraverso questo sistema.
Così, l’azienda di Cupertino avrebbe pensato di posizionare i sensori in prossimità dell’apertura per l’altoparlante dell’auricolare: in questo modo i sensori entrerebbero in contatto con il trago dell’orecchio, che si trova nella parte anteriore del condotto uditivo. Il sistema sarebbe poi ulteriormente bilanciato da una sorta di muro di contenimento posizionato nell’estremità opposta, migliorando così la stabilità degli auricolari attraverso il contatto con la conca auricolare.
Stando a quanto riportato dalla documentazione approvata dall’ufficio brevetti degli Stati Uniti, i sensori non si limiterebbero al solo monitoraggio della frequenza cardiaca. Apple avrebbe infatti studiato il modo di misurare anche la temperatura corporea, la quantità di ossigeno nel sangue e la risposta galvanica cutanea, una tecnica che talvolta viene utilizzate per curare le fobie e gli attacchi d’ansia, ma anche l’eccessiva sudorazione e la balbuzie, emozioni che influenzano anche la conduttività della pelle. Tra le altre possibilità, gli AirPods del futuro potrebbero anche essere in grado di misurare l’attività elettrica del cuore (ECG) ed eseguire una cardiografia ad impedenza per rilevare parametri emodinamici come la gittata cardiaca o la resistenza vascolare sistemica. Forse non tutte queste tecnologie saranno implementate in AirPods 2 ma numerosi brevetti dimostrano che Cupertino sta procedendo in questa direzione: considerando le funzioni offerte e anche il costo superiore per queste tecnologie, è possibile che Apple decida di creare due auricolari diversi, uno dedicato esclusivamente all’audio e un altro modello dotato anche di funzionalità biometriche e per la salute.