Il Coronavirus sta avendo un impatto negativo su qualsiasi tipologia di attività economica. Non solo incidendo direttamente sugli affari dei diversi brand, ma modificandone la struttura e creando danni collaterali non indifferenti. Costretti dal coronavirus ad adattare le proprie attività, Airbnb e ClassPass sono stati contrassegnati da Apple come fornitori di contenuti digitali, portando Apple a richiedere commissioni del 30%, come per qualsiasi altra app.
Prima della pandemia, sia Airbnb che ClassPass offrivano agli utenti la possibilità di prenotare lezioni, eventi ed “esperienze” di persona. Il COVID-19 ha interrotto gli eventi fisici, ed entrambe le società hanno modificato la loro strategia verso esperienze digitali.
Poiché le lezioni e gli eventi vengono forniti adesso come contenuti digitali, devono sottostare alla commissione del 30% prevista da Apple, che si riduce al 15% nel secondo anno di vita.
Apple ha contattato sia ClassPass che Airbnb per informarli che avrebbero dovuto pagare tale commissione, come evidenziato dal New York Times. Il colosso ha specificato che la sua intenzione non era quella di generare entrate, ma piuttosto di applicare la regola prevista per tutte le altre società che operano e vendono contenuti all’interno di App Store. In altri termini, Apple ritiene che non non potrà rinuncerà alle commissioni poiché sarebbe ingiusto nei confronti degli altri sviluppatori che rispettano invece la commissione del 30% da circa dieci anni:
Per garantire che ogni sviluppatore possa creare e far crescere un’azienda di successo, Apple mantiene una serie di linee guida chiare e coerenti che si applicano ugualmente a tutti
Sia ClassPass che Airbnb hanno già attivato i loro canali antitrust, mentre il dipartimento di giustizia indaga su App Store già da tempo sotto le segnalazioni di diversi sviluppatori, che accusano la Mela di pratiche e comportamenti anticoncorrenziale.
Nel 2015 Spotify si è lanciata pubblicamente contro Apple per questo canone, e successivamente ha continuato a incoraggiare gli utenti a iscriversi al servizio tramite il proprio sito Web, piuttosto che attraverso un acquisto in-app.
In Europa, l’App Store di Apple è stato a lungo oggetto di dibattito, con agenzie governative che lanciano indagini antitrust sul comportamento dell’azienda nei confronti dei concorrenti. ClassPass e Airbnb sono, così, gli ultimi protagonisti di questa lotta contro Apple.