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Ai dazi di Trump l’UE risponderà tassando Apple e i colossi USA

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Vari paesi si stanno preparando a rispondere ai dazi annunciati da Donald Trump dal giardino delle Rose alla Casa Bianca: anche l’Unione europea è pronta e gli obiettivi principali potrebbero essere Apple e altri colossi IT USA. Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Siamo nella tempesta. Chi colpisce uno di noi colpisce tutti e siamo pronti a rispondere”.

Tra le possibili risposte a Trump, l’imposizione di dazi sui prodotti venduti da Apple e l’adozione di misure punitive nei confronti dei fornitori di servizi digitali statunitensi, inclusi quelli di Apple ma anche di Google, Meta e Microsoft) Già pochi giorni addietro, prima dell’annuncio di Trump, Annalena Baerbock, dal ministero degli Esteri tedesco, ha riferito che l’Ue potrebbe attivare lo Strumento anti-coercizione (Aci) applicando, per esempio, una tariffa di 10 centesimi per ogni download su un iPhone.

La Commissione Europea indaga su accordi tra Apple e operatori di telefonia
Foto di Guillaume Périgois su Unsplash

Il Riformista spiega che l’Aci è un regolamento comunitario che consente all’Ue di imporre tariffe, limitare il commercio nei servizi, interferire con i diritti di proprietà intellettuale e limitare gli investimenti diretti esteri e gli appalti pubblici. “Il cambio di focus dai beni ai servizi avrebbe una sua logica, almeno in teoria”, spiega ancora Il Riformista.

“Se infatti la Ue registra un avanzo commerciale di 230 miliardi di dollari nei beni scambiati con gli Stati Uniti, nel comparto dei servizi riporta un disavanzo di 115 miliardi di dollari nei servizi, per lo più digitali. Qui l’Ue trova una certa leva”.

Tra i motivi che che rendono invece non consigliabile imbarcarsi in un conflitto con Washington è che non esistono alternative non statunitensi, non solo agli iPhone, ma anche a iOS e ad Android, sistemi operativi a stelle e strisce.

“Per quanto riguarda i social, le alternative non americane a X, Facebook, WhatsApp e Instagram si limitano a TikTok e a Telegram – quindi, per la maggior parte degli utenti, non c’è una vera concorrenza. I consumatori americani, ad esempio, possono evitare i dazi sulle auto acquistando modelli nazionali, mentre gli acquirenti di servizi nell’Ue non hanno questa possibilità. Siamo pronti a fare a meno dei servizi americani?”.

Murale con Donald Trump

Negli USA intanto il Business Roundtable – asociazione di importanti CEO statunitensi (compreso il CEO di Apple, Tim Cook), ha sottolineato che gli ultimi dazi di Trump potrebbero ritorcersi contro l’economia statunitense e che danni all’economia USA “aumenteranno quanto più a lungo rimarranno in vigore e potrebbero essere esacerbati da misure di ritorsione”.

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