Un nuovo gruppo industriale noto come AI Alliance ritiene che i modelli di intelligenza artificiale dovrebbero essere open-source, a differenza dei modelli proprietari sviluppati da OpenAI e Google: Meta, IBM, Intel e NASA sono solo alcune delle organizzazioni che si sono iscritte a questa nuova allenanza, convinte che questo approccio offra tre vantaggi chiave.
I veri grandi progressi nell’AI generativa sono finora arrivati da OpenAI e Google, che tengono i loro modelli stretti come un segreto di stato. Tuttavia, ci sono aziende e organizzazioni che credono che i grandi progetti AI dovrebbero essere open-source. Più di 40 di questi grandi nomi si sono uniti all’AI Alliance, come riportato da Bloomberg.
Meta e IBM si uniscono a oltre 40 aziende e organizzazioni per creare un gruppo industriale dedicato al lavoro di intelligenza artificiale AI open-source, con l’obiettivo di condividere la tecnologia e ridurre i rischi.
La coalizione, chiamata AI Alliance, si concentrerà sullo sviluppo responsabile della tecnologia AI, inclusi strumenti di sicurezza e protezione, secondo una dichiarazione rilasciata martedì. Il gruppo cercherà anche di aumentare il numero di modelli AI open-source – piuttosto che i sistemi proprietari preferiti da alcune aziende – sviluppare nuove tecnologie e collaborare con ricercatori accademici.
Tre vantaggi chiave dei modelli open-source
L’alleanza sostiene che lavorare apertamente insieme in questo modo offre tre vantaggi. Innanzitutto, la velocità. Consentire la condivisione dei modelli, in modo che i ricercatori possano basarsi sul lavoro degli altri, permetterà un progresso più rapido.
In secondo luogo, la sicurezza. Consentire a gruppi di pari indipendenti di esaminare il codice creato dagli altri è il modo migliore per individuare eventuali difetti e rischi.
In terzo luogo l’uguaglianza di opportunità. Fornire a chiunque l’accesso agli strumenti in fase di sviluppo crea un terreno di gioco equo in cui ricercatori individuali e startup hanno le stesse opportunità di aziende ben finanziate.
L’ AI Alliance descrive così la sua missione:
Accelerare e diffondere l’innovazione aperta nel panorama della tecnologia AI per migliorare le capacità fondamentali, la sicurezza, la protezione e la fiducia nell’AI, e massimizzare responsabilmente i benefici per le persone e la società in tutto il mondo
Di seguito la lista dei membri dell’alleanza:
• Agency for Science, Technology and Research (A*STAR)
• Aitomatic
• AMD
• Anyscale
• Cerebras
• CERN
• Cleveland Clinic
• Cornell University
• Dartmouth
• Dell Technologies
• Ecole Polytechnique Federale de Lausanne
• ETH Zurich
• Fast.ai
• Fenrir, Inc.
• FPT Software
• Hebrew University of Jerusalem
• Hugging Face
• IBM
• Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP)
• Imperial College London
• Indian Institute of Technology Bombay
• Institute for Computer Science, Artificial Intelligence
• Intel
• Keio University
• LangChain
• LlamaIndex
• Linux Foundation
• Mass Open Cloud Alliance, operated by Boston University and Harvard
• Meta
• Mohamed bin Zayed University of Artificial Intelligence
• MLCommons
• National Aeronautics and Space Administration
• National Science Foundation
• New York University
• NumFOCUS
• OpenTeams
• Oracle
• Partnership on AI
• Quansight
• Red Hat
• Rensselaer Polytechnic Institute
• Roadzen
• Sakana AI
• SB Intuitions
• ServiceNow
• Silo AI
• Simons Foundation
• Sony Group
• Stability AI
• Together AI
• TU Munich
• UC Berkeley College of Computing, Data Science, and Society
• University of Illinois Urbana-Champaign
• The University of Notre Dame
• The University of Texas at Austin
• The University of Tokyo
• Yale University
Si dice che Apple stia testando internamente il suo chatbot AI generativo, ma non si prevede se, e quando, porterà qualcosa sul mercato. Alcuni ritengono che ciò possa avvenire nel corso del prossimo anno.
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