Il Parlamento UE ha approvato il Regolamento sull’Intelligenza Artificiale AI Act che servirà a garantire in Europa sicurezza e conformità ai diritti fondamentali, oltre a promuovere l’innovazione nel settore. Concordato nelle trattative con gli Stati membri nel mese di dicembre 2023, il regolamento è stato approvato con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni.
L’obiettivo è quello di proteggere i diritti fondamentali, la democrazia, lo stato di diritto e la sostenibilità ambientale dall’AI ad alto rischio, senza rinunciare a promuovere l’innovazione. In sostanza, l’Europa si candida a leader nel settore dell’intelligenza artificiale, stabilendo obblighi in base ai rischi potenziali e al livello di impatto che la tecnologia potrà avere.
Regolamento AI Act e applicazioni proibite
Le nuove regole vietano alcune applicazioni dell’AI che minacciano i diritti dei cittadini, tra cui sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili e l’estrazione di dati generalizzata di immagini facciali da Internet o da telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale.
Saranno inoltre vietati il riconoscimento delle emozioni sul luogo di lavoro e nelle scuole, così come vietato sarà l’uso dell’AI per manipolare il comportamento umano o sfruttare le vulnerabilità delle persone.
Altri esempi di utilizzi ritenuti ad alto rischio dell’AI includono infrastrutture critiche, come il settore dell’istruzione e formazione professionale, impiego, servizi essenziali privati e pubblici come quello della sanità e bancario, determinati sistemi nell’applicazione della legge, migrazione e gestione delle frontiere, giustizia e processi democratici, tra cui le elezioni.
In base a quanto stabilito in AI Actle società che impiegano sistemi AI dovranno valutarne e ridurre i rischi, mantenere registri di utilizzo, essere trasparenti e precisi e garantire sempre una supervisione umana. I cittadini avranno il diritto di presentare reclami sui sistemi AI e ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su tali sistemi quando influenzano i loro diritti.
Esenzioni per le forze dell’ordine
L’uso di sistemi di identificazione biometrica (RBI) da parte delle forze dell’ordine è in principio vietato, tranne in situazioni strettamente previste dalla normativa, come ad esempio una ricerca mirata di una persona scomparsa o la prevenzione di un attacco terroristico.
Cosa succede adesso
Il regolamento AI Act è ancora soggetto a un controllo finale dal punto di vista giuridico e ci si aspetta che sia adottato definitivamente prima della fine della legislatura. Entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e diventerà completamente applicabile 24 mesi dopo la sua entrata in vigore, tranne per i divieti sulle pratiche proibite, che si applicheranno sei mesi dopo la data di entrata in vigore.
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