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AGCOM, gli ultimi dati dall’Osservatorio sulle Comunicazioni

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L’AGCOM, Autorità per la Garanzie nelle Comunicazioni, ha pubblicato i dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni relativi ai primi nove mesi dell’anno. Di seguito i dettagli più interessanti:

Telefonia

A fine settembre scorso nella rete fissa gli accessi complessivi non registrano significative variazioni né su base trimestrale né annua, confermando una customer base complessiva intorno ai 20 milioni di linee.

Negli ultimi dodici mesi è da segnalare come le tradizionali linee in rame si siano ridotte di oltre 1,2 milioni (circa 8,1 milioni nell’ultimo quadriennio), mentre le linee che utilizzano altre tecnologie, da inizio anno, sono aumentate di circa 790mila, e di oltre 1,2 milioni rispetto al settembre 2021. Nel settembre 2018, il 61,9% degli accessi alla rete fissa era in rame; dopo quattro anni questi sono scesi al 23,1%.

Allo stesso tempo, sono sensibilmente cresciuti gli accessi con tecnologie che consentono prestazioni avanzate: le linee FTTC sono aumentate di oltre 350 mila su base annua e di circa 4,5 milioni nell’intero periodo; quelle FTTH sono incrementate di circa 810 mila unità su base annua e, a fine settembre, hanno superato i 3,2 milioni di accessi. In crescita, anche se in misura più contenuta, risultano anche le linee Fixed Wireless Access che, con un incremento di circa 70 mila unità nell’anno, hanno raggiunto 1,75 milioni di linee.

Le linee broadband complessive, a fine settembre 2022, sono 18,7 milioni, in crescita di oltre 50 mila unità rispetto all’anno precedente. Va notata una leggera crescita su base trimestrale (+15mila linee) grazie, in particolare, all’incremento degli accessi FTTH (+200mila accessi nel terzo trimestre) che hanno più che controbilanciato la riduzione delle linee DSL (-189mila accessi tra giugno e settembre).

Si segnala un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzata: le linee con velocità pari o superiori ai 30 Mbit/s hanno superato l’80% delle complessive linee broadband, mentre il peso di quelle con prestazioni superiori ai 100 Mbit/s è salito, dal 27,9% del settembre 2018, al 66,6% del settembre 2022.
Continua la crescita del traffico dati: in termini di volume complessivo il traffico giornaliero nella prima metà del 2022 è aumentato del 5,1% rispetto al 2021.

Allo stesso tempo, i dati unitari di consumo (traffico giornaliero per linea broadband) mostrano, relativamente ai primi nove mesi dell’anno, un aumento del 6,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Nel quadro competitivo degli accessi broadband e ultra-broadband, a fine settembre, Tim si conferma il maggiore operatore con il 40,3%, seguito da Vodafone con il 16,8%, Fastweb con il 14,4% e Wind Tre con il 14,3%.

Rete mobile

Nella rete mobile, a fine settembre 2022, le sim attive sono complessivamente (Human e M2M) 107,1 milioni (circa +1,4 milioni di unità su base annua). In dettaglio, le sim M2M sono aumentate di circa 0,8 milioni, mentre, nello stesso periodo di tempo, l’incremento di quelle Human (cioè “solo voce”, “voce+dati” e “solo dati” che prevedono iterazione umana) è risultato di poco inferiore a 0,6 milioni di sim.

Le linee Human sono rappresentate per l’86,7% dall’utenza residenziale; con riferimento alla tipologia di contratto, l’89,1% dei casi è riferito alla categoria “prepagata”.
Con riferimento alle linee complessive, Tim è il leader di mercato con il 28,5%, seguita da Vodafone (27,6%) e Wind Tre (24,2%), mentre Iliad raggiunge l’8,7%.

Considerando il solo segmento delle sim “human”, Wind Tre rimane il principale operatore con il 25,9%, seguito da Tim con il 24,9% e Vodafone con il 22,6%, mentre Iliad, con una crescita di 1,4 punti percentuali su base annua, ha raggiunto l’11,9%.

Nel terzo trimestre dell’anno sono valutabili in circa 56,9 milioni le sim “human” che hanno prodotto traffico dati. Il relativo consumo medio unitario giornaliero è stimabile in circa 0,60 GB, in crescita del 28,0% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

Telefonia mobile: un vademecum contro le trappole usate da truffatori

Televisione

Nel settore televisivo, gli ascolti nel “giorno medio” registrati nel mese di settembre 2022 (7,91 milioni di ascoltatori) si sono ridotti di 0,58 milioni (-3,0%) rispetto al corrispondente mese del 2021. Anche la fascia oraria “prime time” (18,64 milioni di ascoltatori lo scorso settembre) registra una flessione di 2,15 milioni rispetto al settembre 2021.

Guardando ai valori medi giornalieri da inizio anno, nei primi nove mesi dell’anno gli spettatori nel “giorno medio” sono stati pari a 8,31 milioni, in flessione di circa 780mila (pari ad una riduzione dell’8,6%) rispetto al corrispondente valore del 2021 (9,09 milioni). Nel “prime time”, invece, la flessione è stata più intensa, pari a 2,2 milioni di ascolti, da 21,34 milioni del periodo gennaio- settembre 2021 a 19,12 milioni del corrispondente periodo del 2022 (-10,4%).

Nei primi nove mesi dell’anno, con riferimento agli ascolti medi giornalieri dei principali gruppi editoriali televisivi nel giorno medio, la Rai guida la classifica con 3,16 milioni di telespettatori (38,0% di share) seguita da Mediaset con 3,07 milioni (37,0%).

Rispetto ai corrispondenti dati del 2021, si osserva un calo maggiormente intenso per la Rai (500mila spettatori giornalieri in meno rispetto agli 80mila in meno di Mediaset). Gli ascolti complessivi di La7 (370mila nel giorno medio) non registrano variazioni di rilievo su base annua. Tendenza analoga si registra nel “prime time”: nel periodo gennaio-settembre la Rai ha avuto ascolti medi giornalieri per 7,53 milioni (39,4% share), contro i 7,19 di Mediaset (37,6% share), con una flessione dei telespettatori rispetto al corrispondente periodo del 2021 che risulta pari a 1,32 milioni per Rai e a 270 mila per Mediaset. Allo stesso tempo, La7 nel “prime time” registra ascolti pari a 1,04 milioni (5,4% di share), in calo di circa 100mila ascoltatori.

In flessione, sia nel “giorno medio” sia nel “prime time”, anche gli spettatori degli altri principali operatori: Discovery e Comcast/Sky complessivamente passano da 1,38 a 1,29 milioni di spettatori (-6,8%) nel “giorno medio” e da 2,99 a 2,65 milioni (-11,4%) nel “prime time”.

Con specifico riferimento all’andamento dei principali canali dei gruppi editoriali sopra analizzati (Rai 1, Rai 2, Rai 3, Rete 4, Canale 5, Italia 1, La7, TV8 e Nove), complessivamente nel giorno medio, su base annua, perdono 530 mila spettatori (da 5,98 a 5,45 milioni, pari a una riduzione dell’8,9%), con flessioni non marginali per Rai2 (-20%) e Rai3 (-17,1%); dei canali del gruppo Mediaset è Canale 5 a mostrare il calo più contenuto (-4,2%), mentre La7 e TV8 non mostrano variazioni di rilievo.

Analogo andamento si osserva nel “prime time”, dove gli spettatori complessivamente persi dai nove canali considerati, su base annua, in media risultano pari a 1,39 milioni (-9,4%), con i tre canali della Rai che flettono per oltre un milione di unità (da 7,37 a 6,36 milioni, pari a -13,7%), mentre quelli Mediaset mostrano una diminuzione più contenuta (intorno ai 360 mila spettatori, pari a una riduzione del -6,5%). Gli ascolti di TV8 e Nove si riducono rispettivamente del 9,2 e del 14,5%. Allo stesso tempo, tra quelli considerati, La7 è l’unico canale a mostrare un contenuto aumento (da 1,06 a 1,14 milioni, + 8,3%).

Netflix, meno dell’1% degli utenti usa i videogiochi

Piattaforme online

Analizzando i dati di utilizzo delle piattaforme online, nel mese di settembre 2022 circa 44,1 milioni di utenti unici hanno navigato in rete in media per un totale di quasi 65 ore.

Ai primi posti della graduatoria si confermano l’insieme di siti web e applicazioni che hanno a riferimento i big player internazionali (Alphabet/Google, META/Facebook, Amazon, Microsoft), seguiti da quelli di alcuni tra i principali gruppi editoriali nazionali (Rcs Mediagroup, GEDI, IlMeteo, ItaliaOnline).

Con riferimento all’andamento delle audience dei siti e applicazioni di informazione generalista, lo scorso settembre si sono registrati 39,3 milioni di utenti unici, con un incremento (+1,5 milioni di visitatori) rispetto a settembre 2021. Lo scorso settembre, con 32,7 milioni di utenti unici, quello del “Corriere della Sera” è risultato il sito maggiormente frequentato, seguito da “La Repubblica” (31,4 milioni) e “Fanpage” (26,2 milioni).

L’analisi delle piattaforme online di e-commerce evidenzia, con 38,1 milioni di utenti unici registrati a settembre 2022, una crescita rispetto allo stesso mese del 2021 (+448 mila visitatori) ed una più ampia (+2,6 milioni) rispetto a settembre 2020.

Ai primi posti si collocano i siti e le applicazioni di e-commerce di proprietà di Amazon, con 35,2 milioni di utenti unici (in crescita del 12,1% rispetto a settembre 2021), seguiti da quelli di eBay che ottiene 17 milioni di visitatori (in lieve crescita di +0,7%) e di Adevinta/Subito.it visitati da 12,4 milioni di internauti (con un +18,8%).

Con riferimento all’andamento degli utenti unici delle piattaforme che offrono servizi di video on demand (VOD) esclusivamente a pagamento, a settembre 2022, con 15,3 milioni di navigatori, si riscontra una flessione (-287 mila internauti) rispetto allo stesso mese del 2021. In media, nei primi nove mesi dell’anno, Netflix registra 8,9 milioni di utenti unici (+4,2% rispetto al medesimo periodo del 2021) seguita da Amazon Prime Video con 6,4 milioni di visitatori (+11,5%), ma è Disney+, con in media oltre 3,4 milioni di internauti, che realizza la crescita più intensa (+41,7%). Analogamente Dazn, che raggiunge i 2,4 milioni di utenti unici medi, mostra una crescita dell’1,7% rispetto agli utenti medi registrati nei primi nove mesi del 2021.

Analizzando il tempo di navigazione sui principali siti di streaming video che offrono servizi esclusivamente a pagamento nel mese di settembre 2022, è possibile osservare una flessione del 15,3% rispetto a settembre 2021. L’analisi circa il tempo complessivamente trascorso dai navigatori sulle diverse piattaforme nei primi nove mesi del 2022, consente di appurare una flessione del 11,6% relativamente a Netflix (che da 330 milioni di ore del 2021 passa a 291 milioni di ore). Il tempo speso su Amazon Prime, invece, cresce del 17,7% (da 44 milioni di ore nei primi nove mesi del 2021 a 52 milioni di ore nello stesso periodo del 2022).

Analogamente, anche Disney+ e Dazn registrano una crescita delle ore complessive trascorse dagli utenti (che passano, rispettivamente, da 12 a 22 milioni di ore e da 5 a 8 milioni di ore di navigazione complessive nei primi tre trimestri del 2021 e 2022), mentre Now non mostra variazioni di rilievo (si mantiene intorno ai 2,3 milioni).

Relativamente alle piattaforme di video on demand (VOD) che offrono servizi gratuiti, con oltre 38 milioni di navigatori unici collegati a settembre 2022, è possibile apprezzare una crescita dell’audience rispetto al settembre 2021 (+1 milione di utenti unici).
Al riguardo, considerando i primi nove mesi del 2022, si sottolinea come, tra le piattaforme VOD gratuite, quelle maggiormente visitate in termini di utenti unici medi mensili sono risultate News Mediaset Sites (con 23,5 milioni), Sky TG 24 (con 9,4 milioni) e RaiPlay (7,9 milioni).

Passando all’andamento del tempo di navigazione sui principali siti e applicazioni di streaming video che offrono servizi VOD gratuiti nel mese di settembre 2022, si registra un incremento delle ore trascorse dagli utenti su tali piattaforme (+2 milioni di ore rispetto a settembre 2021). L’analisi del tempo complessivamente trascorso dai navigatori sulle singole piattaforme nei primi nove mesi del 2022, evidenzia come RaiPlay sia la piattaforma maggiormente frequentata con 90 milioni di ore navigate, seguita da News Mediaset Sites con 49 milioni di ore e Sky TG 24 con circa 7 milioni di ore.

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