Microsoft ha presentato la nuova edizione del Global Online Safety Survey, report annuale che analizza le percezioni e gli atteggiamenti che adolescenti e genitori di tutto il mondo hanno sulla sicurezza online e le loro esperienze di rischio.
Con la crescente diffusione delle soluzioni di AI generativa, per la prima volta quest’anno, l’indagine si concentra sulla percezione che le persone di tutte le età hanno sulle opportunità e i rischi posti da questa tecnologia emergente.
Il report si basa su un sondaggio svolto tra luglio e agosto 2023 su un campione di 17.000 persone, composto da adolescenti (età 13-17), genitori di ragazzi di età compresa tra 6-17 anni e adulti (età 18-64) sullo stato della civiltà digitale e sicurezza online oggi in 17 Paesi (Australia, Brasile, Canada, Colombia, Danimarca, Repubblica Ceca, Corea del Sud, Francia, Germania, India, Italia, Messico, Regno Unito, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica).
La Global Online Safety Survey rivela che il 67% degli intervistati a livello globale ha sperimentato una situazione di un rischio online nell’ultimo anno. Percentuale in lieve miglioramento rispetto allo scorso anno (nel 2023 si attestava al 69%) ma che sale al 70% se consideriamo i teenager, ovvero la fascia 13-17 anni, e all’ 85% se consideriamo la fascia 18-19 anni. La percentuale invece di persone in Italia che hanno subito un rischio online è del 60% (vs.62% del 2023), cifra che sale al 63% per i teenager.
Di seguito alcuni dei risultati più interessanti che emergono dalla ricerca (PDF):
- Disinformazione (45%), rischi per la persona – come hate speech, cyberbullismo, minacce – (34%) e contenuti violenti (32%) sono i rischi più comuni riscontrati in Italia.
- A differenza della maggior parte dei paesi, i ragazzi hanno sperimentato più rischi sessuali delle ragazze: 16% contro 10%.
- I genitori di teenager sottovalutano qualsiasi tipo di rischio a cui i propri figli possono essere esposti. Cyberbullismo e rischi sessuali sono i pericoli che li preoccupano di più rispettivamente il 50% e il 38% del campione.
- I teenager però prendono misure per tutelarsi: il 73% non condivide informazioni sensibili, il 61% verifica le richieste di follow e di amicizia, il 58% utilizza strumenti come il blocco degli utenti o la rimozione dei follower. Il 55% dei teenager per proteggersi da eventuali rischi rende il proprio account privato, il 39% rivede le richieste di amicizia e di follow e sempre il 39% attiva dei filtri sui contenuti.
- Dopo aver avuto esperienza di un rischio online, l’89% dei ragazzi italiani ne parla con i genitori (vs. 87% dei ragazzi nel mondo e in crescita rispetto allo scorso anno 76%). Il 41% dei teenager italiani parla regolarmente con i propri genitori delle sue attività online.
L’AI generativa crea entusiasmo soprattutto nella GenZ e nei Millennial
Il crescente utilizzo dell’AI sta generando entusiasmo, soprattutto tra Millennial e GenZ.
- La maggior parte degli intervistati nel mondo dichiara di conoscere gli strumenti di AI generativa: il 20% dichiara di avere molta familiarità il 56% abbastanza familiarità. Il 39% l’ha già utilizzata.
- GenZ e Millennial sono le categorie demografiche che guidano questo trend sia in termini di conoscenza e familiarità (l’AI generativa è conosciuta dal 27% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e dal 25% dei Millennial) sia in termini di utilizzo (l’AI generativa è stata utilizzata almeno una volta dal 56% dei giovani adulti e dal 43% dei Millennial).
- Al crescere dell’utilizzo e della familiarità, aumenta l’entusiasmo nei confronti di questa tecnologia.
- Gli scenari d’uso che hanno generato maggiore entusiasmo sono quelli di natura più pratica: le traduzioni per esempio apprezzate dal 43% degli intervistati nel mondo (46% in Italia), la richiesta di informazioni gradite dal 36% (38% in Italia). I livelli di preoccupazione più elevati sono invece riservati agli scenari che minacciano la proprietà intellettuale, la creatività umana o l’identità personale.
- L’AI generativa è però anche fonte di preoccupazione: l’87% degli intervistati nel mondo dichiara di essere preoccupato per almeno uno degli scenari di utilizzo. La preoccupazione aumenta con l’età: tocca infatti il 63% della GenZ, il 65% dei Millennial, il 70% della GenX e il 73% dei Boomer.
- Truffe (71% nel mondo vs. 75% in Italia) deepfake (69% nel mondo vs. 71% in Italia) e abusi online (69% nel mondo vs. 72% in Italia) sono le 3 principali fonti di preoccupazione legate all’AI generativa.
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