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Adobe valuta la licenza per processori ARM, forse punta ai futuri Mac

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Il confine tra società che costruiscono hardware e sviluppatori di software è quantomeno confuso, ma il colpo di grazia potrebbe arrivare da Adobe che ora valuta di produrre chip ARM su misura, in grado di sostenere le prossime innovazioni in programma per i suoi software e franchise.

Lo storico sviluppatore di Creative Suite e Creative Cloud non ha ancora annunciato che si lancerà nella produzione di processori e chip ARM, ma questa possibilità è stata suggerita da Abhay Parasnis, Chief Techinical Officer di Adobe.

«ARM offre un modello per un’azienda di software per impacchettare la sua tecnologia molto più vicino al silicio» ha dichiarato il dirigente durante l’evento, aggiungendo che Adobe potrebbe farlo senza creare letteralmente i propri chip, anche collaborando con un costruttore di chip esistente.
Creative CCNel suo intervento e nelle discussioni risultanti, Parasnis si è posto la domanda se Adobe debba diventare o meno un licenziatario ARM, precisando «Non ho la risposta ma è qualcosa a cui dovremmo prestare attenzione».

Secondo il dirigente Adobe deve reimmaginare la propria linea di prodotti perché se non lo farà, sarà qualcun altro a farlo. L’accelerazione avverrà sul versante dell’intelligenza artificiale con l’obiettivo di introdurre 100 nuovi modelli di IA nella piattaforma Sensei già entro la fine di quest’anno.

A differenza dei colossi che puntano sull’intelligenza artificiale generica, utile anche per le auto a guida autonoma, Adobe può e deve concentrarsi sulla IA in un numero limitato di aree. Infine Parasnis, riportato da Axion, ha esortato gli altri dirigenti Adobe a creare strumenti in nuovi settori che vadano oltre gli schermi tradizionali dei PC e dei telefoni, indicando come possibilità le piattaforme controllare dalla voce e gli ambienti immersivi di realtà aumentata e virtuale.
arm inside icon 740Il ragionamento e le previsioni del dirigente prendono forma nella sua conclusione: gli sviluppi indicati e i settori da esplorare saranno forniti da chip ARM e non dai processori Intel che fanno funzionare Mac e PC «Credo che stiamo entrando in modo deciso in un mondo di ARM Inside in ogni dispositivo» mostrando una slide con la grafica che richiama una delle campagne pubblicitarie più di successo di sempre di Intel, solo che ora i tempi sono cambiati.

Anche se non è semplice prevedere sviluppi e conseguenze di una Adobe ARM Inside, per gli appassionati Apple gli indizi sono evidenti. Da anni si anticipa l’arrivo di Mac non più basati su processori Intel ma con chip Apple Ax basati su architettura ARM. Le prestazioni raggiunte dai processori di iPhone e iPad progettati da Cupertino hanno già dimostrato che il passaggio è possibile e, secondo le previsioni, potrebbe arrivare già nel 2020. Ora un altro tassello sembra incastrarsi alla perfezione

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