Adobe ha presentato una tecnologia denominata “Plenottica” grazie alla quale è possibile scattare foto tenendo conto del flusso della luce da ogni posizione 3D e per ogni direzione di vista (due angoli). Un particolare sistema di lenti cattura versioni multiple di più punti di vista (agendo un po’ come gli occhi di un insetto) e dal software è possibile regolare i singoli punti, modificare profondità di campo, spostare il punto di vista laterale e modificare la lunghezza focale dell’obiettivo per cambiare prospettiva. L’unico inconveniente della tecnologia è al momento la definizione ridotta delle immagini.
Le fotocamere plenottiche non sono una novità assoluta: un modello che sfrutta tale tecnologia è stata presentata nel 1992 da John Wang and Edward Adelson, due ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology); nel 2005, anche un gruppo di studiosi della Stanford University ha prodotto una fotocamera con qualche variazione rispetto all’idea originaria dei ricercatori del MIT. Il prototipo presentato da Adobe consiste in un obiettivo composto da 19 sotto-obiettivi che allo stesso istante, catturano 19 frame, con profondità di campo diverse, ricomponibili in seguito via software. Non è ovviamente detto che tale prototipo si trasformerà in un prodotto vero e proprio ma il risultato è certamente di grande effetto.
[A cura di Mauro Notarianni]