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Project Nimbus è il nome in codice di un progetto presentato a novembre dello scorso anno da Adobe nel corso dell’evento MAX 2016: si tratta di una sorta di Lightroom utilizzabile in modo completo dal cloud che permette di sfruttare l’intelligenza artificiale per individuare immagini (un po’ come su Google Photo) impiegando sempre e comunque dei tag, ma anche mettere a disposizione funzionalità di fotoritocco.
L’azienda aveva fatto sapere che una beta sarebbe arrivata quest’anno e una versione preliminare marcata come “Internal Only” (a solo uso interno) è apparsa ad alcuni utenti della Creative Cloud e subito rimossa. Adobe ha confermato l’errore: “Questa mattina abbiamo erroneamente condiviso Project Nimbus con un piccolo gruppo di clienti Creative Cloud.
I redattori del sito francese Macg sono riusciti a scaricare l’applicazione e hanno pubblicato alcune schermate, evidenziando funzionalità per lo storage sul cloud (sembra si avrà a disposizione 1TB di spazio contro i 20GB normalmente offerti agli abbonati Creative Cloud) e funzioni che consentono di riconoscere automaticamente particolari delle immagini e applicare i relativi tag.
L’app non è pensata per sostituire Lightroom ma per affiancarlo: mancano vari strumenti e l’interfaccia ricorda la versione dell’app per iPad. Sono supportati flussi di lavoro non distruttivi sui RAW ed è possibile annullare le modifiche apportate sui vari dispositivi collegati.
L’applicazione sarà probabilmente aggiunta nell’offerta Creative Cloud “Fotografia” che consente già di usare Lightroom CC e Photoshop CC a partire da 12,19 euro al mese e include gli strumenti di base per organizzare, modificare e condividere foto su desktop e dispositivi mobili.