Oggi Adobe risponde alla lettera aperta in cui Steve Jobs ha stroncato la tecnologia Flash. La multinazionale ha creato una pagina dedicata del sito web istituzionale in cui appare una lettera aperta firmata da Chuck Geschke e John Warmock, fondatori di Adobe, inoltre nel corso della giornata di oggi Adobe ha acquistato degli spazi pubblicitari sui principali siti tecnologici e anche una intera pagina sul Washington Post per difendere la propria posizione con un originale spot.
Nella lettera aperta i due fondatori dichiarano che gli utenti dovrebbero essere liberi di poter scegliere cosa e come accedere tramite Internet e soprattutto che “Nessuna società – non importa quanto grande o creativa – dovrebbe dettare ciò che è possibile creare, come lo si crea o quello che si può sperimentare sul web”. Nel messaggio i due fondatori di Adobe continuano difendendo la libertà di scelta dei mercati, degli sviluppatori e delle società che pubblicano software di scegliere cosa e come creare, come distribuire, definendo questa libertà come fondamentale per il progresso “Per questa ragione noi supportiamo attivamente tecnologie come HTML4, HTML5 e H.264 in aggiunta alle nostre tecnologie proprietarie”.
Sui principali siti Web dedicati alla tecnologia, come Engadget Adobe ha poi pubblicato un originale spot in cui appare un grande riquadro bianco con il logo Adobe. Nella prima visualizzazione si legge “Noi amiamo Apple”, poi le scritte cambiano “Noi amiamo Flash e HTML5, i nostri sviluppatori, la possibilità di scrivere il codice una sola volta…”, infine nell’ultimo riquadro è inserita una precisazione in 4 righe di testo: “Quello che non amiamo è qualsiasi cosa limiti la tua libertà di scegliere cosa vuoi creare, come lo crei e quello che puoi sperimentare sul web”.
Adobe ha anche acquistato una intera pagina del Washington Post per sostenere la propria posizione e rispondere all’attacco di Jobs e Apple su Flash e sul blocco degli strumenti di sviluppo proprietari.
L’azione della società di San Josè, probabilmente meglio di ogni altro commento, descrive un contesto dal quale si percepisce da una parte il livello della polemica con Apple e dall’altra il crescere della pressione intorno a Flash. La presa di posizione di Jobs che chiede sostanzialmente un abbandono della piattaforma multimediale di Adobe considerata obsoleta, troppo esosa in fatto di richieste di sistema e troppo vincolataa standard proprietari, è stata fatta propria, seppur con diversi distinguo, anche da web designer e aziende anche importanti quali, ad esempio, Microsoft e Opera.