Il 12 agosto IBM ha festeggiato i 40 anni dell’anniversario del primo PC: nel post per celebrare l’evento Adobe ha preso qualche cantonata che è stata subito presa di mira dagli appassionati di storia dell’informatica.
Occorre ricordare che IBM 5150 non è stato il primo in assoluto (ci sono vari “home computer” che ancora prima hanno contribuito a portarci dove siamo ora), ma fu uno dei primi personal computer con microprocessore ad architettura x86, la base di quella che fu usata poi da migliaia di altri produttori impegnati successivamente nella produzione di hardware per personal computer.
Adobe ha pubblicato un tweet per festeggiare i 40 anni del primo PC IBM scrivendo «È il 1994. Sei il primo a tornare a casa dopo la scuola. C’è la musica dei R.E.M. a tutto volume, inserisci il floppy disk di Photoshop nel computer di famiglia. La vita è perfetta».
Nel tweet di Adobe con allegato l’immagine di rendering di un PC anni ’80 Adobe ha preso qualche cantonata (l’immagine è stata creata probabilmente da qualcuno che neanche era nato negli anni ’90). A rispondere al tweet ci ha pensato Jayson Elliot facendo notare una serie di incongruenze: la schermata dello splash screen è quella della versione Mac di Photoshop per System 7, il computer aveva dischetti da 5,25″ (Photoshop è stato venduto solo su floppy da 3,5″), dal drive per floppy disk si vede lo sfondo (come se il PC fosse una scatola vuota)…. tutta una serie di elementi che hanno portato al “massacro” di chi ha scritto il tweet, con risposte acide, divertenti e anche frecciatine all’attuale politica Adobe (“Si, quando era possibile comprare un software e non noleggiarlo per forza”).
Per la storia di come nacque Photoshop vi rimandiamo a questo articolo e questa intervista. A questo indirizzo gli interessanti retroscena del complicato passaggio delle versioni più recenti di Photoshop da Carbon a Cocoa. Senza quest’ultima importante modifica probabilmente non sarebbe mai potuta arrivare la versione di Photoshop per iPad