Una lunga serie di annunci ma anche e soprattutto un concetto ribadito con le parole e con le demo: Adobe vuole dare ai creativi strumenti più potenti e più flessibili per esprimere la loro creatività e per questo la sua strategia è ormai tutta collocata nel cloud. La missione, dichiarata in apertura del keynote che si è tenuto questa mattia, ora americana, è stata espressa nel corso di tutte le quasi due ore di dimostrazione di fronte ad un pubblico foltissimo (quasi esaurito il Nokia Theatre di Los Angeles che ha una capienza di quasi 7000 posti), attento ed a volte anche entusiasta di fronte a quanto Shantanu Narayen, e a David Wadhwani e i loro collaboratori hanno proiettato sui megaschermi del grande spazio nei pressi del Los Angeles Convention Center.
Come atteso e preventivato, dopo l’incredibile filmato di apertura (d cui in un altro articolo) l’introduzione del CEO, che ha sottolineato l’evoluzione di Adobe MAX da evento per sviluppatori ad un vero e proprio “convegno” sulla creatività, è arrivato l’annuncio della nuova versione della Creative Suite; la nuova versione non ha un numero ma una sigla e, come spieghiamo altrove, questo accade perchè non esisterà più una versione in pacchetto, ma solo una versione in abbonamento annuale o mensile. Il compimento della trasformazione, percepita già con l’edizione dello scorso anno, è incisa nel nome delle applicazioni, denominate CC, un diretto riferimento alla scommessa di Adobe sul mondo del cloud.
Nel corso della prima parte del keynote, è stata data particolare attenzione a Photoshop CC (impressionante soprattutto la demo dello strumento che riduce automaticamente l’effetto mosso nelle immagini; in un prossimo articolo dettagli più aprofonditi sulle novità dell’applicazione), Illustrator CC (con i nuovi tool Bitmat Brushes e Touch Type Tool, quest’ultimo uno strumento per gestire i caratteri come se fossero oggetti invididuali) e Premiere CC (che verrà fornito con Maxon Cinema 4D). Nella seconda e centrale parte del keynote sono andate sul megaschermo diverse applicazioni per la creazione di pagine Internet contenute negli Edge Tools and Services. Diversi minuti sono stati dedicati alle funzionalità di Reflow CC, uno strumento per la creazione di pagine responsive particolarmente potente e capace anche di gestire l’anteprima “live” su tablet, smartphone e altri dispositivi mobili. Ma hanno avuto spazio anche Edge Animate, TypeKit ed Edge Inpect.
Molto interessante la demo di Adobe Kuler, un’applicazione gestita via Web che permette di analizzare, scegliere, modificare ed esportare palette di colori. Jeffrey Veen ha mostrato una nuova applicazione che consente di avere le stesse funzioni di Kuler su iPhone e sincronizzare i colori con l’app Web (o desktop via Adobe AIR). Applausi del pubblico quando Veen ha mostrato una funzione di analisi e riproduzione del colore catturato sugli oggetti usando la videocamera di iPhone.
iPhone è stato protagonista anche di una anteprima della nuova app touch che permette di avere accesso direttamente su iPhone (ma immaginiamo anche su iPad) ai file collocati sulla Creative Cloud e condividere e scambiare cartelle con i proprio contatti. Un modo di mettere in comune idee e di lavore su progetti ovunque, anche in mobilità. L’idea della comunity cretiva è stata rafforzata dalla demo di Scott Belsky, già fondatore di Behance, un network per creativi che ora è parte di Adobe. Belsky ha illustrato quello che è un vero e proprio social network in cui è possibile creare gruppi di interesse, discutere su progetti, commentare e lavorare su di essi dall’interno della Creative Cloud.
Nella parte finale, infine, un’inattesa dimostrazione di tecnologie hardware, una vera novità per Adobe, intorno a cui si riflette e si lavora a San Josè. Le due più interessanti per il pubblico dei professionisti e di chi lavora nel desktop publishing con un occhio ai tablet, sono Mighty e Napoleon, due progetti che potrebbero cambiare il modo con ui si creano contenuti sui tablet. Mighty è una interessantissima penna capacitiva connessa sul cloud. Possiamo usarla per disegnare, per dipingere, per prendere appunti, ma vista la connessione sul cloud funziona anche come ponte tra vari dispositivi. È stata dimostrato un copia e incolla di un intero disegno da un iPad ad un altro iPad.
Mighty funziona con Napoleon, un righello (anche questo capacitivo) della nuova era. Grazie ad esso possiamo tracciare righe sempre dritte o disegnare forme (come cerchi) anche questi perfetti. Potrebbe essere un preziosissimo compagno per architetti, designers, progettisti che lavorano in mobilità.
Nella parte finale è stato, infine, presentato Project Contex, una via di mezzo tra un tavolo digitale e una bacheca anche questa digitale. Studiato in collaborazione con Wired (la prima rivista che Adobe ha aiutato a debuttare sui tablet), Project Contex è stato immaginato come se fosse una sorta di edizione nel presente del videowall immaginato in Minority Report. Con esso le redazioni dei giornali saranno in grado di creare più facilmente ed intuitivamente le riviste, di adattarle ai nuovi media e di gestire i contenuti multimediali. È composto di due pannelli verticali e di un tavolo digitale (molto simile a Surface) con cui si interagisce direttante via touch.
Per nessuno dei prodotti hardware presentati oggi, Adobe ha dei piani precisi per il rilascio, ma Narayen durante la conferenza stampa che ha fatto seguito al keynote, pur rifiutandosi di elaborare sulla data di rilascio, ha detto che «le nuove versioni della applicazioni saranno disponibili a giugno e quindi fino ad allora non possiamo commentare al proposito».