Anche Adobe, come già fatto da altre società della Silicon Valley, ha annunciato l’ampliamento del periodo di maternità e paternità concesso ai dipendenti. La Casa di San Jose ha fatto sapere che offrirà alle donne 26 settimane di maternità, 14 in più rispetto alle 12 previste fino adesso, lasciando ovviamente invariati gli stipendi.
L’aggiornamento delle policy aziendali prevede 10 settimane di permessi per malattia in caso di interventi chirurgici o condizioni mediche di emergenza, un incremento rispetto alle sette previste in precedenza. Le nuove regole entreranno in vigore dal primo novembre di quest’anno e le concessioni son previste anche per i padri e per quanti non sono i direttamente responsabili della cura dei neonati.
La decisione arriva una settimana dopo un annuncio simile da parte di Netflix, società che offre a nuove mamme e papà tempo illimitato di un anno per seguire una nascita o un’adozione. Anche Microsoft ha fatto degli annunci simili, offrendo fino a 20 settimane per la maternità (pagate a stipendio pieno).
“I nostri impiegati sono la nostra proprietà intellettuale e il nostro futuro” ha spiegato Donna Morris, senior vice president responsabile di persone e luoghi in Adobe; “l’investimento vale indubbiamente la pena”.
“Vogliamo offrire agli impiegati la flessibilità e la fiducia per bilanciare le necessità di far crescere la famiglia senza preoccuparsi troppo del lavoro o delle risorse finanze” ha spiegato Tawni Cranz, chief talent officer di Netflix.
Adobe impiega al momento 13.500 dipendenti a livello globale, 6.500 negli Stati Uniti, il 30% dei quali sono donne. A detta di Morris la mossa non ha niente a che vedere con quelle di altri big del settore e il gruppo ne stava discutendo da mesi.