Al primo trimestre fiscale del 2013, Adobe vanta quasi 479.000 abbonati paganti per Creative Cloud, il servizio lanciato a maggio dello scorso anno. Sono ben 153.000 iscritti in più rispetto al trimestre precedente e pare inoltre che almeno 2 milioni di persone hanno provato la versione dimostrativa dei prodotti. Sono dati che l’azienda ha comunicato ieri, ironia della sorte contestualmente alla notizia della defezione di Kevin Lynch, ex CTO della società.
Il fatturato complessivo della trimestrale è stato di 1.01 miliardi di dollari (-3.6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), l’utile pari a 65.1 milioni di dollari contro i 185.2 milioni di dollari dello scorso anno. Gli abbonamenti crescono (+53%) mentre le vendite dei software pacchettizzati calano (-16%): ricordiamo, tra l’altro, che Adobe ha qualche giorno addietro annunciato che non venderà più software in pacchetti fisici e che tutti i programmi saranno acquistabili on line direttamente dal sito Adobe, dai suoi partner o in abbinamento con la Creative Cloud.
I prodotti standard di Adobe tipicamente prevedono una licenza “perpetua”, che in altre parole non ha termine. Il problema di questa tipologia di software è spesso il prezzo d’acquisto, troppo elevato per chi ha solo piccoli budget a disposizione, nonostante gli sconti riservati al mercato educational e a chi possiede le precedenti versioni dei software. A complicare un po’ le cose, la nuova politica di Adobe che prevede sconti sulle ultime versioni solo a chi possiede la precedente release del pacchetto.
Adobe Creative Cloud è un abbonamento rinnovabile molto interessante che offre ad aziende o gruppi di lavoro l’accesso a tutte le applicazioni desktop della Creative Suite 6, compresi Photoshop, Lightroom, Adobe Acrobat, Adobe Muse, Adobe Edge Tools & Services e altro ancora.
L’abbonamento include anche servizi online per la condivisione e l’archiviazione di file, strumenti di collaborazione per gruppi di lavoro privati. È inoltre possibile pubblicare siti web tramite il servizio di hosting Business Catalyst, mentre con la Digital Publishing Suite si potranno diffondere pubblicazioni digitali sui dispositivi come l’iPad senza scrivere codice.
Adobe ha previsto piani per singoli utenti, per team/ambienti enterprise e piani education. Il piano per singoli parte da 24,59 euro al mese (IVA compresa) e comprende la versione competa di alcune app, 20 GB di spazio nel cloud e accesso limitato ad alcuni servizi. Si sceglie un’applicazione (Photoshop, Illustrator, InDesign, ecc.) e questa sarà scaricabile dopo l’acquisto e utilizzabile con un piano a rinnovo annuale. Il piano completo (61,49 euro al mese IVA compresa) prevede per le versioni full di TUTTE le applicazioni, 20GB di spazio nel cloud e l’accesso completo ai servizi.
Tra i vantaggi del Creative Cloud, la possibilità di accedere automaticamente a nuovi prodotti e aggiornamenti esclusivi non appena saranno rilasciati. Grazie all’archiviazione su cloud e alla possibilità di sincronizzare qualsiasi dispositivo, i file saranno sempre disponibili quando ne abbiamo bisogno (in ufficio, a casa, sul tablet), avendo l’accortezza di salvarli nello spazio di archiviazione dedicato. La cartella File Creative Cloud permette anche di condividere le risorse non solo tra dispositivi ma anche tra membri di uno stesso team o con i clienti (pe i team è offerto uno spazio di archiviazione cloud di 100GB). Gli abbonati hanno come accennato anche l’accesso ad alcune funzionalità esclusive (in Photoshop, ad esempio, sono supportati gli oggetti avanzati per la galleria sfocatura, per l’opzione Fluidifica, alcuni tool per lo strumento Taglierina, azioni condizionali, uno strumento penna migliore, il supporto a file JPEG di grandi dimensioni).
[A cura di Mauro Notarianni]