Nei mesi scorsi non sono mancate critiche all’App Store di Apple: non ci riferiamo soltanto alle numerose cause che la società sta affrontando per via delle policy e delle commissioni richieste agli sviluppatori, ma anche per la possibilità che determinate app truffa riuscissero a farsi strada tra le classifiche, guadagnando anche tanti soldi. Apple prova a metterci una pezza, con un sistema riveduto e corretto “Segnala un problema”, che permette agli utenti di segnalare una eventuale app truffa.
Come sottolineano Richard Mazkewich e dal programmatore e cacciatore di truffe Kosta Eleftheriou su Twitter, il pulsante non solo è tornato negli elenchi delle singole app dopo diversi anni, ma ora include un’opzione dedicata “Segnala una truffa o una frode” nel menu a discesa.
Fino a iOS 15, l’unico modo per trovare questo pulsante era scorrere fino in fondo alla scheda App o Giochi nell’App Store, andare su un sito web in cui loggarsi nuovamente e, infine, scegliere tra “Segnala attività sospetta”, “Segnala un problema di qualità”, “Richiedi un rimborso” o “Trova i miei contenuti”. Nessuna delle opzioni precedenti, comunque, offriva un modo chiaro per segnalare una truffa e la voce “Segnala attività sospetta” reindirizzava, invece, al supporto Apple. Per aggiungere oltre al danno la beffa, Apple permetteva di segnalare “un problema di qualità” solo dopo aver pagato, quindi solo dopo essere caduto nella truffa.
Adesso, finalmente, sembra che ogni app gratuita con acquisti in-app offra l’opzione “Segnala un problema”. Questa voce guiderà comunque l’utente verso un sito web esterno in cui doversi loggare, ma almeno sembra un passo in avanti per poter segnalare una potenziale truffa.
Naturalmente, la grande domanda è se e come, Apple agirà (o meglio reagirà) alle segnalazioni degli utenti. E’ chiaro che, naturalmente, prima di prendere qualsiasi provvedimento, Cupertino dovrà accertarsi della bontà, o meno, dell’app che viene segnalata. La domanda è lecita, soprattutto se si considera che Apple ha solo 500 revisori umani, rispetto ai 15.000 moderatori di contenuti su Facebook, 20.000 su Google e, sì, 2.200 su Twitter. Il numero di revisori Apple sembra essere davvero troppo esiguo.
Curiosamente, potrebbe esserci qualche movimento anche su questo fronte: Apple ha iniziato ad assumere per una posizione di “investigatore ASI” l’8 settembre, ossia i responsabili delle indagini su app e tendenze fraudolente, così come sugli sviluppatori coinvolti, si legge in una parte dell’annuncio di lavoro. Peccato che l’offerta di lavoro non esista più e, dunque, non è chiaro sapere nulla a tal proposito.
Ad ogni modo, c’è da dire che Apple sta rispondendo a quelle che sembrano essere state le critiche verso App Store. Oltre a una serie di piccole concessioni forzate sulla scia del controllo giudiziario e normativo, Apple ha iniziato a consentire agli utenti di recensire le app prime parti dell’azienda, cioè quelle pre installate in ogni iPhone, come Podcast, Meteo e persino l’app Calcolatrice integrata.