Arrivare in ufficio e collegare il proprio portatile al monitor ricaricandolo, accorgersi che il telefono sta finendo la batteria e collegarlo all’USB-C. Mostrare un progetto direttamente dall’iPad su un schermo più grande senza doversi collegare al Wi-Fi, ricaricare il mouse direttamente da un cavo frontale con un mouse Logitech continuando ad usarlo.
Pigliare un cavo dallo zaino senza domandarsi quale spina infilare alla base dello smartphone per non rovinarlo…
Quella di oggi non sarà ricordata semplicemente come la data di lancio dell’ennesimo modello di iPhone con un numero ed un suffisso ma della liberazione da una interfaccia proprietaria che gli utenti Apple hanno imparato pian piano ad odiare man mano che gran parte del mondo dell’elettronica si adeguava alle norme unificatrici di quella povera vecchia Europa che molti maledicono anche per le cose più intelligenti che ha introdotto sul mercato comune pure nella vita di tutti i giorni.
Forse ci sarà qualche ostinato fan della connessione Lightning che ha cominciato a rimpiangerlo fin dal 2023 che vuol impazzire per trovare un cavetto adattatore per sentirsi diverso ed originale un po’ come i geni che protestano contro il tappo in plastica che è obbligato ad essere ancorato alla bottiglia ma probabilmente avranno qualche altra tara logica che gli fa preferire la scomodità e l’aumento della entropia alla razionalità e alla moltiplicazione di cavetti e adattatori.
Così dopo gli annunci di Ottobre che hanno visto sostituire il connettore digitale proprietario di Apple da mouse e tastiere ora sparisce anche l’ultimo iPhone con connettore lightning in commercio, il modello SE che rappresentava la vecchia guardia degli smartphone di Cupertino pure grazie al pulsante centrale.
Ecco forse a questo pulsantone ben evidente evolutosi nel tempo eravamo ancora affezionati, al design originale di fronte a cui ci siamo trovati una storica mattina del gennaio 2007 a San Francisco.
Anche l’ultimo SE è stato sostituito da un modello a tutto schermo che farà rimpiangere i suoi predecessori certamente non per la qualità e dimensione del display che è enormemente migliorata ma quella possibilità, soprattutto per molti anziani di trovare un punto di riferimento su quella superficie levigata, una via di ingresso e di uscita da un mondo un pò ostico.
Quel pulsante era rimasto l’unico vero anello di congiunzione, o meglio ancora l’unica isola tangibile ed efficiente tra le funzioni rappresentate e quelle reali in un mondo con sempre meno punti di riferimento.