Google ha ufficialmente annunciato la fine di Google Inbox, la app alternativa a Gmail lanciata nel 2014 per offrire un’interfaccia differente per il servizio di posta elettronica della grande G.
Inbox si è distinto come una sorta di incubatore di nuove funzionalità, introducendo per prima novità come le Smart Reply, il raggruppamento delle email in cartelle automatiche o personalizzabili, lo “snooze” dei messaggi di posta elettronica o i promemoria ed altre funzioni.
Inoltre la particolarità di Inbox era sicuramente quella di considerare le email non tanto come conversazioni o come messaggi cui rispondere ma come un’elenco di cose da fare, da qui la rilevanza di opzioni come il segno di spunta per completare i messaggi e le “puntine” per fissare i messaggi in evidenza.
Molte delle funzionalità di Inbox sono state molto apprezzate principalmente perché assenti nella versione standard di Gmail, se non attraverso plug in di terze parti. Nel corso del tempo l’applicazione ha creato attorno a sé una piccola schiera di sostenitori, probabilmente troppo piccola per giustificare il mantenimento dell’applicazione, che ha visto i suoi aggiornamenti e le sue innovazioni diminuire mese dopo mese.
Nell’aprile di quest’anno Google ha rilasciato una riprogettazione completa di Gmail che ha incorporato quasi tutte le funzionalità chiave di Inbox: snoozing, elenchi di promemoria (anche se inclusi in una barra laterale) e altro ancora.
Google dice che ci sono ancora alcune caratteristiche che devono ancora essere migrate da Inbox alla nuova Gmail, in particolare i “bundle” che raggruppano e-mail simili in un unico blocco, come quelle relative a un singolo viaggio, e la funzione che permette di salvare pagine wen sotto forma di segnalibro nella casella di posta. Queste funzioni dovrebbero arrivare tutte su Gmail, ma non è dato sapere ancora quando.
Inbox verrà chiuso a fine marzo 2019; per l’occasione Google ha creato una guida su come passare da Inbox a Gmail.