Annunciato a inizio dello scorso anno, il decoder di Intel non arriverà sul mercato. È stato Brian Krzanich, CEO di Intel, a dare lo stop definitivo al progetto. A Re/Code (il nuovo sito di Walt Mossberg e Sara Fisher che prende il posto di AllThingsD) l’a.d. di Intel ha spiegato che il tentativo d’incursione in questo settore è stato abbandonato per difficoltà nell’ottenere contenuti. “Si può avere il più grande schermo o quello migliore; senza contenuti, una TV grande non ha senso, non ha alcun valore, anche se questa potrebbe visualizzare la migliore immagine del pianeta”. La progettazione dell’hardware non era ovviamente un problema per Intel, così come la disponibilità di processori adeguati; il problema, come già detto, erano i contenuti; mancanza di esperienza nel settore ha impedito di siglare contratti con partner importanti. “Negoziare con chi ha i contenuti, è una questione di volumi”; partire senza background, ed esperienze specifiche, non ha consentito alla società di ottenere volumi o meglio ottenerli a prezzi ragionevoli da nomi quali Time Warner, NBC Universal e Viacom.
È lo stesso problema che secondo molti ha impedito finora ad Apple di far arrivare sul mercato la fantomatica TV di cui si parla da anni e questo nonostante la casa di Cupertino può vantare milioni di dispositivi iOS venduti, la sua competenza nella vendita di contenuti dematerializzati e la sua esperienza con l’Apple TV. Cupertino sa probabilmente bene che bisogna avere pazienza; forse ai tempi di Jobs sarebbe stato un po’ più facile; i concorrenti in questo settore sono tanti e agguerriti, ma il trono non l’ha ancora conquistato nessuno.