Douglas Engelbart, l’inventore del mouse, è morto questa notte all’età di 88 anni. La scomparsa di Engelbart è un fatto molto significativo nella storia dell’informatica perché segna l’addio a una figura di scienziato e ricercatore che con il suo brevetto ha segnato la vera e propria origine dell’informatica moderna.
Lo strano dispositivo che oggi siamo abituati a impugnare senza prestare a esso attenzione è stato una vera e propria rivoluzione. Fece la sua prima apparizione pubblica all’ACM/IEEECS Fall Joint Computer Conference del 1968. Engelbart, titolare del brevetto originario, concepì l’idea nel 1963, mentre lavorava per lo Stanford Research Institute. Il primo mouse nacque dalle ricerche di Engelbart volte a individuare sistemi in grado di migliorare il lavoro e l’uso di sistemi informativi avanzati all’interno di organizzazioni di varia complessità. Durante i suoi studi, Engelbart studiò e mise alla prova diversi dispositivi di puntamento già esistenti, come trackball, penne luminose e tavolette primitive; il mouse si dimostrò tuttavia come il modo più intuitivo ed efficace per la comunicazione utente-computer.
Il mouse è solo uno dei contributi offerti da Engelbart all’informatica moderna. Egli è stato anche il primo teorizzatore dell’interfaccia a finestre, dell’ipertesto (com’è stato successivamente chiamato e commercializzato da Ted Nelson) e dell’elaborazione cooperativa. Il suo laboratorio a Stanford, inoltre, è stato il secondo nodo di Arpanet, la rete da cui è poi nata Internet.
Successivi perfezionamenti del mouse condotti sulla base dell’invenzione di Douglas Engelbart furono compiuti presso il PARC (Palo Alto Research Center) di Xerox, dove i ricercatori svilupparono il primo schermo bitmapped in grado di supportare un ambiente grafico a finestre con cui interagire tramite il mouse. Nei primi tempi, il mouse venne però visto essenzialmente come una periferica specializzata, di scarso interesse per applicazioni non tecniche.
Xerox STAR fu il primo tentativo di rendere commerciali i concetti sviluppati al PARC ma fu Apple, con il fenomenale successo del primo Mac, fondato proprio su un’interfaccia utente grafica, a rendere definitivamente popolare un concetto in fondo semplice: “Puntare e cliccare”. “Il computer per tutti” riuscì a legittimare sia l’interfaccia utente grafica, sia il mouse, portando questo strumento nel mercato di massa.
Successivamente il mouse guadagnò anche il favore degli utenti di quelli che erano allora definiti “IBM compatibili”. Nessuno inizialmente aveva previsto l’esplosione dell’uso del mouse e il conseguente repentino calo d’interesse verso le applicazioni basate solo su tastiera. L’Istituto dove Douglas Engelbart condusse le sue ricerche, sembra ricevette da Apple nel 1983 la somma di 40.000$ per la concessione in licenza dell’uso del mouse sul Lisa. Engelbart, tuttavia, non ha mai guadagnato nulla da questa invenzione, anche se ovviamente sarà ricordato sempre per il suo contributo.L’elenco delle sue invenzioni può essere consultato sul sito della sua fondazione.