Stando a quanto riporta The Information, Facebook ha testato l’effettivo interesse degli utenti nei confronti della sua app per Android sfruttando metodi poco ortodossi. Gli sviluppatori dell’app ufficiale del social hanno intenzionalmente attivato dei bug facendo in modo che l’app di alcuni utenti, di tanto in tanto, non funzionasse più correttamente. Il test sarebbe stato condotto alcuni anni addietro e non è chiaro quanti e quali utenti siano stati coinvolti. Ad ogni modo in più occasioni e per diverse ore, l’app avrebbe smesso di funzionare correttamente; l’obiettivo era – tra le altre cose – misurare la fedeltà degli iscritti, dati che a quanto pare, sono stati piuttosto incoraggianti. Gli utenti non hanno smesso di tentare di usare l’app e quando non riuscivano a farlo, sfruttavano la versione web.
Il test (molto poco elegante) ha previsto anche l’invito ad alcuni utenti a scaricare l’app all’infuori dal Play Store. Gli sviluppatori avevano – tra le altre cose – previsto una sorta di store alternativo a Google, con varie applicazioni alternative a quelle della grande “G” per i pagamenti mobili, la ricezione delle notifiche e altro ancora: una sorta di “piano B” nell’eventualità si dovesse presentare qualche problema con Google.
Come su iOS, Facebook è la terza applicazione più usata su Android. L’esperimento potrebbe lasciare supporre che Zuckerberg e soci non vogliono rimanere intrappolati dalle regole che disciplinano il funzionamento delle applicazioni su Android (che in alcuni casi obbliga a sfruttare le API di Google) un problema che ad ogni modo hanno anche con Apple.