Sarà d’ora in poi più semplice effettuare acquisti online su qualsiasi sito nell’UE, senza essere automaticamente bloccati o reindirizzati, facilitando l’acquisto di prodotti, prenotazioni di hotel, noleggiare auto, acquistare biglietti per eventi e così via, grazie alle nuove norme, approvate in via definitiva, che vietato il “geoblocking” degli acquirenti che navigano su siti web di un altro Paese dell’UE e che consentiranno a tutti i cittadini UE di scegliere in quali siti acquistare beni o servizi, senza essere bloccati o reindirizzati automaticamente verso un altro sito web a causa della loro nazionalità, del luogo di residenza o dell’ubicazione temporanea.
Gli operatori commerciali dovranno trattare gli acquirenti online provenienti da un altro Paese dell’UE allo stesso modo dei clienti locali, consentendo l’accesso agli stessi prezzi o alle stesse condizioni di vendita, in particolare quando si acquistano:
- beni fisici (ad esempio elettrodomestici, elettronica, abbigliamento) che possono o essere spediti nel proprio Stato membro, alle stesse condizioni di consegna offerte agli acquirenti locali, o ritirati in un luogo concordato da entrambe le parti, ad esempio in un Paese UE in cui il commerciante già spedisce la propria merce (gli operatori non sono tenuti a consegnare in tutti i Paesi UE)
- servizi elettronici non protetti da copyright quali cloud, firewall, memorizzazione di dati, hosting di siti web
- servizi forniti nei locali commerciali o in un luogo fisico in cui opera il commerciante, ad esempio soggiorni in hotel, noleggio auto, biglietti per eventi sportivi, festival musicali o per i parcheggi.
Sarà inoltre vietato trattare gli acquirenti in maniera diversa in base al luogo di emissione della carta di credito o di debito. I contenuti digitali protetti da copyright, come i libri elettronici, la musica o i giochi online, non saranno coperti per il momento dalle nuove norme. Tuttavia, i deputati hanno inserito nella normativa una “clausola di revisione”, che impone alla Commissione europea di valutare entro due anni se il divieto di geoblocking debba essere esteso a tali contenuti.
Anche i servizi audiovisivi e di trasporto sono per il momento esclusi dal campo d’applicazione. In termini pratici non potremo vedere Netflix o Amazon Prime video di un paese europeo che non è il nostro
Secondo i risultati di un’indagine sul “mystery shopping” condotta dalla Commissione, il 63% dei siti web finora non consente agli acquirenti di acquistare da un altro Paese UE. Per quanto riguarda i beni materiali, il geoblocking è più elevato nel settore degli elettrodomestici con l’86%, mentre per quanto riguarda i servizi le prenotazioni online di eventi nel tempo libero, come ad esempio i biglietti di eventi sportivi, si assestano al 40%.
C’è una domanda crescente di acquisti transfrontalieri online da parte dei consumatori UE. Negli ultimi dieci anni, la quota degli europei che acquistano online è quasi raddoppiata.
Presentato nell’ambito del mercato unico digitale, il regolamento per porre fine al geoblocking ingiustificato è stato incluso nel pacchetto sul commercio elettronico, insieme alla legislazione sui servizi transfrontalieri per il recapito dei pacchi, e a una legge per rafforzare la tutela dei consumatori, già approvata dal Parlamento nel novembre dello scorso anno.