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Accordo Nokia-Microsoft per Office mobile

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Prove di sopravvivenza. Microsoft ha capito che non può fare tutto da sola. Non è stato l’anti-trust a svelarle questo mistero dell’economia, che peraltro nel mondo dei personal computer è valido fino a un certo punto, ma la dura vita su un mercato in cui non ha il quasi monopolio: quello della telefonia mobile.

Per questo motivo, non è sorprendente più di tanto scoprire che Stephen Elop, presidente della divisione business di Microsoft (che sovrintende tra le altre cose alla realizzazione di Office) e Kai Oistamo, vicepresidente esecutivo per quanto riguarda gli apparecchi Nokia, giovedì terranno una conferenza stampa in cui, secondo indiscrezioni raccolte dal Wall Street Journal, verrà  presentata la versione per Symbian di Office.

Quello che una volta era l’arci-nemico da sconfiggere nel settore mobile per affermare invece Windows CE, adesso Windows Mobile, è diventato un potenziale mercato di clienti. E un mercato in cui essere presenti, perché la torta è stata tagliata con fette abbastanza piccole, visto che altri che siedono a questa tavola hanno più fame: Apple con il suo iPhone e iPod touch da una parte e dall’altra Rim con i suoi Blackberry.

Esistono soluzioni alternative, come quella ad esempio di DataViz, per sopravvivere anche senza Office. A lungo gli ingegneri di Microsoft si devono essere anche complimentati tra di loro guardando i relativi risultati raggiunti dalla concorrenza rispetto alle bellurie contenute secondo loro nei loro programmi. Poi hanno capito che, se non portavano li codice anche sulle altre piattaforme, quelle bellurie sarebbero rimaste appannaggio davvero di pochi eletti (a pagamento).

Simmetricamente a questa mossa verso Nokia, un vero e proprio patto epocale che potrebbe anche essere costruito in maniera tale da includere una versione preliminare di Office in tutti i telefoni (cercando di ripetere quel che successe a suo tempo con i PC di IBM e il DOS), ci sarà  anche quella per iPhone. L’idea anche qui è di realizzare l’applicativo o il pacchetto di applicativi che aggiungano la funzione di editing a quanto già  adesso è possibile fare con iPhone OS, che visualizza perfettamente i documenti Word, PowerPoint ed Excel anche nella versione più recente docx, pptx e xclx.

Sia per le indiscrezioni che corrono circa i progetti di Microsoft in relazione a Nokia per la piattaforma Symbian, sia per quanto riguarda gli annunci che saranno comunicati domani da Redmond per quanto riguarda Mac e iPhone l’ipotesi più plausibile rimane per numerose ragioni quella di una suite Office mobile per le piattaforme “concorrenti”. Così invece di una pacchetto software creato su misura per ogni piattaforma mobile più diffusa, Microsoft potrebbe guadagnare una posizione di rilievo anche in questo settore realizzando applicativi Office che funzionino via Web, limitando magari lo sviluppo di programmi ad hoc per ogni singola piattaforma dedicandosi esclusivamente a un client per Symbian, uno per iPhone e così via, che permetta agli utenti di lavorare con le web App dai tascabili utilizzando una interfaccia unica per gestire servizi diversi. Ricordiamo che Macitynet ha avanzato queste ipotesi già  negli scorsi giorni.

La battaglia è resa più complessa da una dimensione del mercato che non deve essere trascurata. Infatti, non solo le fette della torta sono più piccole, ma anche la torta stessa ha dimensioni differenti rispetto al passato, per quanto riguarda il mercato degli applicativi per la produttività . Ci ha pensato Google infatti a creare problemi con lo sbarco sia sul web (applicativi online di cloud computing) che nel mondo degli apparecchi telefonici (Android) che dei sistemi operativi (Google Chrome OS). E anche Java di Sun Microsystems, che essendo stata acquistata dall’aggressivo colosso Oracle adesso si metterà  sotto a produrre software in funzione più esplicitamente anti-Microsoft, è un altro fattore di diminuzione della dimensione della torta.

Microsoft sta cercando contestualmente di produrre novità  anche in questo settore, lanciando versioni preliminari dei sistemi di lavoro per la produttività  anche in rete. L’azienda si sente più tranquilla, dicono a Redmond, perché questo è un terreno già  percorso con poca fortuna in passato. Si chiamavano ASP, “application service providing”, e Microsoft conosce bene come farle. Il problema è che all’epoca furono un flop pauroso, mentre adesso Google impazza da tutte le parti. Forse, Microsoft dovrebbe rivedere un po’ la sua strategia anche qui.

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