Prima dell’ultimo giro di finanziamenti, Xiaomi avrebbe potuto ottenere un investimento da Facebook, eventualità poi andata in fumo per ragioni non ancora perfettamente definite. La storia è raccontata da Reuters, secondo le cui fonti Mark Zuckerberg, in compagnia della moglie, avrebbe incontrato il CEO di Xiaomi Lei Jun a casa di quest’ultimo, per una cena privata in occasione di un viaggio a Pechino a fine 2014, allo scopo proprio di discutere la possibilità di un accordo fra Facebook e Xiaomi. Mark Zuckerberg avrebbe quindi fatto un’offerta per un investimento in denaro a Lei Jun che, per quanto non fosse particolarmente elevata, avrebbe potuto avere importanti conseguenze per entrambe le aziende.
Facebook infatti al momento è un servizio bannato dalla Cina e investire in quello che oggi può essere considerato il primo produttore di smartphone in termini di vendite sul mercato cinese avrebbe forse consentito a Zuckerberg di sperare in una possibile apertura verso la più popolosa nazione al mondo, per un’espansione ancora maggiore rispetto a quella attuale. Xiaomi da parte sua, con una accordo con Facebook, avrebbe guadagnato un profilo internazionale, caratteristica importante per riuscire a ripetere lo stesso successo avuto in patria anche al di fuori della Cina, dove il brand al momento non gode dello stesso successo.
Alla fine però nulla di fatto per l’accordo fra Facebook e Xiaomi: secondo le voci, Lei Jun avrebbe alla fine rifiutato per via di possibile ricadute politiche in Cina nel vendere una quota dell’azienda a Facebook, proprio perché il social network statunitense è ancora vietato in Cina; inoltre un legame tra Facebook e Xiaomi potrebbe minacciare la partnership tra l’azienda di Jun e Google, partner commerciale fondamentale per via di Android. Xiaomi ha comunque smentito queste voci affermando che “sono gravemente sbagliate. Xiaomi mantiene rapporti di amicizia con tutti i suoi partner, tra cui Facebook. Non abbiamo mai rifiutato un investimento e nemmeno temiamo Google”.