Gli accordi anti-concorrenziali fra le aziende della Silicon Valley per non rubarsi l’un l’altro i dipendenti e tenere bassi gli stipendi avrebbero coinvolto molte più aziende di quanto ipotizzato inizialmente. Le evidenze a sostegno di questa tesi vengono dai documenti ufficiali della causa ora in corso, pubblicati ed analizzati da Pandodaily in un accurato articolo. Come già riportato, tutto iniziò quando Steve Jobs minacciò “guerra” nel caso in cui Google avesse assunto anche uno solo dei di Apple; a partire da quell’evento, circa nel marzo 2005, Google iniziò a compilare ufficialmente il documento “Special Agreement Hiring Policy” all’interno del quale l’azienda includeva istruzioni su come comportarsi con altre aziende nel processo di reclutamento e assunzione di nuovo personale.
Inizialmente il documento per gli accordi anti-concorrenziali includeva solo cinque aziende, Genentech, Intel Corporation, Apple Computer, Paypal, e Comcast Corporation, ma con il passare del tempo crebbe in maniera esponenziale, includendo anche AOL, AskJeeves, Clear Channel, Earthlink, IBM, Lycos, NTL, Microsoft, Novell, Oracle e Sun Microsystems per citarne alcune, a cui si aggiungono anche agenzie di reclutamento che vanno a nutrire una lista molto lunga.
Parallelamente dalla documentazione emerge una simile lista anche redatta da Apple, che include aziende nei confronti delle quali era “vietata” l’assunzione di dipendenti, fra cui si citano Adobe, Google, Intel, Intuit, Pixar, Lucas, ma anche Microsoft, AMD, Best Buy, Cingular, Foxconn, Nvidia, e alcuni distributori come Mac Zone, PC Connection e PC Mall.
Queste evidenze sarebbero al momento solo la punta di un iceberg emersa da un mare di documentazione che deve ancora essere analizzata in maniera dettagliata e, come confermato sempre da alcuni memo carpiti per l’occasione, il “cartello” di accordi anti-concorrenziali fra le aziende della Silicon Valley sarebbe molto più esteso, caratterizzato spesso da accordi verbali che avrebbero coinvolto probabilmente centinaia di migliaia (se non milioni) di impiegati, inconsapevoli vittime di questo accordo, nato per mantenere bassi gli stipendi dei dipendenti ed alti i profitti delle società.