Per un membro del Congresso USA consentire all’FBI l’accesso ai dati cifrati sull’iPhone comporterebbe implicazioni di portata molto più ampia del semplice accesso alle forze dell’ordine in caso di problemi. È Ted Lieu, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della California e, tra altre cose, laureato in informatica, a lanciare l’allarme in una giornata dove il tema è di assoluta attualità
Lieu fa riferimento all’All Writs Act, legge risalente al 1789 che dovrebbe garantire alle autorità giudiziarie una collaborazione “forzata” dell’azienda coinvolta, o una “ragionevole assistenza tecnica” nello sbloccare un dispositivo sul quale potrebbero essere archiviate prove ritenute importanti.
Emanare un ordine sulla base dell’All Writs Act, si chiede Lieu in una lettera al Daily Dot, potrebbe obbligare Facebook a rilasciare servizi di analytics su un utente? Oppure obbligare Google a indicare i nomi di chiunque abbia cercato il termine ISIS? Fino a che punto tutto ciò è lecito?
Christopher Soghoia, Principal Technologist dell’American Civil Liberties Union (ACLU), un’organizzazione non governativa che difende i diritti civili e le libertà individuali negli Stati Uniti, intravede le ambizioni più ampie dietro al decreto con il quale si vuole obbligare Apple a integrare una backdoor nell’iPhone. “L’FBI può dare una mano alla NSA” afferma Soghoian, “individuano i meccanismi giuridici per creare un precedente”.
“Il governo americano vuole che ci fidiamo, promettendo che non vi saranno abusi” spiega Kurt Opsahl, vicedirettore esecutivo e consulente legale dell’Electronic Frontier Foundation (EFF), un’organizzazione internazionale non profit di avvocati e legali che si occupa della tutela dei diritti digitali. “Possiamo immaginare tutti la miriade di modi con i quali le autorità possono abusare delle informazioni che ottengono. Anche se ci fidiamo del governo statunitense, la disponibilità di una chiave master porterà i governi di tutto il mondo a chiedere ad Apple di compromettere la sicurezza dei loro cittadini”.
La questione sta assumendo una portata enorme, come era d’altronde prevedibile. La prova che siamo di fronte a qualche cosa di epocale è nel fatto che vediamo in campo anche anche la EFF schierata dalla parte di Apple.