La Commissione europea sta indagando Qualcomm per abuso di posizione dominante. Da tempo sono state avviati due procedimenti in materia antitrust per presunte pratiche abusive nel campo dei chipset baseband sfruttati in vari dispositivi elettronici. Il primo procedimento cerca di fare chiarezza in merito a pratiche attuate tra il 2009 e il 2011 che avrebbero consentito di eliminare un concorrente, Icera, considerato all’epoca una seria minaccia per Qualcomm.
Quest’ultima, pur di accaparrarsi clienti, avrebbe venduto i suoi prodotti (chipset UMTS) sottocosto. Il secondo procedimento – se confermato – potrebbe essere fonte di grande imbarazzo per l’azienda: Qualcomm avrebbe pagato una cifra considerevole a “uno dei principali produttori di smartphone e tablet” per usare in esclusiva i suoi chipset. Il nome dell’importante cliente non è stato reso noto ma potrebbe trattarsi di Apple.
Con la mossa in questione Qualcomm si sarebbe aggiudicata l’esclusiva per la fornitura dei chipset impedendo ovviamente ai competitor di proporre soluzioni alternative. La Commissione Ue rileva che tale azione ha ridotto gli incentivi al produttore di rifornirsi di chipset dai concorrenti, danneggiato la concorrenza e l’innovazione. Il contratto “con la clausola di esclusività” sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles “è tuttora in vigore”. Qualcomm ha tre mesi di tempo per rispondere.
I chipset della società statunitense sono usati su vari smartphone e dispositivi 3G (UMTS) e 4G (LTE), inclusi iPad, iPhone e numerosi smartphone e tablet Android. Come sempre la Commissione Europea evidenzia che i due procedimenti non pregiudicano il risultato definitivo delle indagini in corso. Se sarà ritenuta colpevole, Qualcomm rischia una multa che terrà conto del fatturato annuale globale e potrebbe essere costretta a rivedere completamente il proprio modello di business.