Apple paga a caro prezzo il ritiro (futuro) dal Macworld Expo e la decisione (immediata) di ritirare Jobs dal keynote. Il titolo AAPL infatti è stato messo sotto forte pressione alla borsa di Wall Street dal turbinare di voci e dalla speculazione che sta puntando sia su eventuali problemi di salute del Ceo che su di una gamma prodotto che potrebbe essere poco aggressiva per le prossime settimane. Il risultato è stato un calo del 6,57%, uno dei più seri delle ultime giornate di Apple.
Tra gli osservatori più critici e caustici si segnala Yair Reiner, di Oppenheimer & co. che ha osato quello che nessuno aveva osato fino ad oggi, il ribasso del rating e la sospensione di ogni valutazione dello stock a 12-18 mesi. La ragione? La mancanza di chiarezza di Apple in merito alle scelte attuate.
“Ci potrebbero essere mille ragioni – dice l’analista – che impediscono a Jobs di presentarsi all’Expo: potrebbe non sentirsi bene o semplicemente non avere nulla da dire. Ma qualunque sia la ragione, l’annuncio inatteso ha messo in evidenza il grande rischio che soggiace alla storia di successo di Apple: la sua dipendenza dalla salute di Jobs e l’apparente mancanza di un piano di successione. Sono passati sei mesi dalla Apple Developer Conference, quando Jobs era apparso in condizioni di salute non buone. Ora è tempo che Apple sveli le condizioni fisiche del suo Ceo o elabori un piano per un eventuale trasferimento di poteri. In assenza di tutto questo – dice Reiner – non possiamo continuare a raccomandare Apple come investimento a lungo termine”