Nel corso della serata di ieri, poco dopo la presentazione dei risultati fiscali, tra le tanto (praticamente tutte) voci che elogiavano i risultati del trimestre ce n’era anche qualcuna che ipotizzava che la giornata di oggi i borsa non sarebbe stata comunque positiva per Apple. Questo perché in gran parte i risultati fiscali positivi erano previsti ed “incorporati” nel prezzo di AAPL, sia perché, soprattutto, le previsioni per il trimestre in corso che terminerà a fine giugno non sono state particolarmente aggressive. In realtà le cose sono andate diversamente e dopo una partenza debole il titolo di Apple ha preso progressivamente velocità arrivando a sfiorare quota 170$.
Il progresso, che a fine giornata era del 3,68% rispetto alla seduta di giovedì con un fixing a quota 168,88 (record dal 16 gennaio), è stato dovuto soprattutto alla pioggia di giudizi positivi che sono piombati non tanto sul risultato di breve termine, quanto sui fondamentali di Apple, apparsi a tutti estremamente solidi. L’abbandono di uno sguardo miope con attenzione sul breve se non brevissimo termine per focalizzarsi sul contesto globale in cui si muove il titolo della Mela è una novità per gli investitori che in passato si sono fidati molto dei numeri sussurrati durante i resoconti fiscali o contenuti nelle previsioni degli analisti.
Apple, scrivono diversi osservatori, presenta un quadro molto solido con una crescita eccellente per quanto riguarda i Mac e una strategia chiara nel settore dei dispositivi portatili che la sta aiutando anche superare l’inevitabile tramonto del momento d’oro dell’iPod, lasciato dietro alle spalle senza troppi dolori con un’evoluzione delle gamma. Gli analisti e gli investitori sono stati colpiti anche dal quadro internazionale con una crescita ben distribuita in tutte le geografie.
“Un’azienda che cresce come fa Apple – ha detto Andy Hargreaves di Pacific Crest Securities – in un quadro che si va deteriorando, dovrebbe avere calmato molte preoccupazioni”