Le intenzioni di acquisto dei telefoni Apple sono ai minimi degli ultimi cinque anni e le azioni AAPL pagano ancora. È questa la notizia più rilevante di oggi, l’ultima di una lunga serie improntate al pessimismo sui prodotti della Mela, in ambito finanziario, notizia alla quale gli investitori stanno reagendo nervosamente: AAPL, nel momento in cui scriviamo per il 3%.
A lanciare l’allarme è stata la società di analisi UBS secondo la quale al momento c’è meno voglia di iPhone. Una ricerca di mercato effettuata intervistando 6.900 consumatori in 5 paesi subito dopo il lancio di iPhone XS Max e XS, rileva in USA una intenzione di acquisto del 18%, inferiore rispetto al 21% del 2017, molto più vicina invece al 17% del 2015 per iPhone 6s. In Cina invece l’intenzione di acquistare un iPhone nei prossimi 12 mesi è al 23%, il 6% in meno rispetto allo scorso anno.
Ma non è solo questo aspetto a deprimere le azioni. Largan Precision che fornisce a Cupertino le lenti per le fotocamere di iPhone ha annunciato un fatturato di novembre inferiore del 25% a quello dello scorso anno. Notizia che si va ad aggiungere ai cali già annunciati e attesi di diversi altri fornitori di componenti per iPhone.
Ma il colpo più deciso arriva dagli analisti. Rosenblatt Securities ha rivisto le sue previsioni sull’andamento del titolo AAPL ribassandole da 200 dollari precedenti agli attuali 165 dollari sulla base di spedizioni iPhone previste in calo per i prossimi 12 mesi.
Gli investitori per il 2019 prevedono un calo delle unità del 2% e un incremento dei ricavi dell’1%, come segnala CNBC. Anche USB taglia il prezzo target di AAPL da 225 dollari a 210 dollari. Nel giro di 30 giorni le azioni Apple hanno perso in borsa circa il 24%. L’ultima quotazione top risale al 7 novembre quando AAPL era valutata a 209,95 dollari, ora invece la quotazione di aggira intorno a 171 dollari nel momento in cui scriviamo.
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