AAPL è in calo ma chi prevedeva un crollo del valore del titolo alla luce dell’annuncio delle dimissioni da CEO di Jobs, almeno in questa prima fase degli scambi, sembra essersi sbagliato. Il titolo di Cupertino infatti perde, ma è ben lontano dal -5% che l’ha colpito per tutto il periodo dell’afterhours e il calo è solo poco più accentuato di quanto non perda il NADAQ nella sua interezza: -1,64% al momento contro un -0,90% che paga l’indice dei titoli tecnologici penalizzato, come il Dow Jones, da sfavorevoli dati inerenti il mercato del lavoro.
Al momento, dunque, gli investitori sembrano essere più preoccupati per il clima economico in generale che degli effetti che le dimissioni di Jobs avranno sul futuro di Apple. Per altro anche una buona parte degli osservatori hanno orientato i loro commenti alla cautela in attesa di vedere che accadrà non a breve o medio termine ma a lungo termine. Un certo numero di analisti ritiene anche a meno di improvvisi crolli della salute di Jobs, in Apple non cambierà nulla rispetto a quanto accaduto durante gli ultimi 18/24 mesi; la convinzione è che Jobs ha smesso da tempo di seguire i dettagli della quotidianità di Cupertino lasciando la gestione a Cook e alla pletora di collaboratori che si è scelto e ha forgiato durante gli ultimi 15 anni, riservandosi il ruolo di stratega degli scenari e di anima ispiratrice, un compito che potrebbe continuare a svolgere seduto sulla nuova poltrona di chairman of the board.