Il mondo intero loda A11 Bionic: il processore di iPhone 8 e iPhone X è il più veloce del settore, supera di gran lunga tutti i processori concorrenti dell’universo Android ma secondo due analisti non raggiunge i livelli di prestazioni sperati da Cupertino. Di più: il mancato raggiungimento di prestazioni ancora più elevate sarebbe da imputare non ad Apple e ai sui ingegneri di chip, bensì alla tecnologia di produzione a 10 nanometri di TSMC, ottima nel ridurre le dimensioni dei singoli transistor e dell’intero processore, molto meno invece nel garantire consistenti incrementi nella frequenza e nelle prestazioni di picco.
Le analisi controtendenza partono esaminando gli incrementi percentuali nelle prestazioni di core di calcolo CPU e dei core dedicati alla grafica GPU di 4 generazioni di chip Apple, tabella che riportiamo in questo articolo da The Motley Fool. A partire dal processo a 20 nanometri impiegato per A8 fino ad arrivare a quello da 10 nanometri di A11 Bionic, gli incrementi percentuali mostrano che l’ultima generazione è quella con gli incrementi di prestazioni inferiori, addirittura più limitati del passaggio di A9 ad A10 che per alcuni modelli ha impiegato lo stesso processo produttivo a 16 nanometri.
Un altra tabella confronta A10X e A11 entrambi realizzati a 11 nanometri: seppur cambiando numero di core e transistor, il balzo nelle frequenze risulta contenuto. La tesi controtendenza dei due analisti è questa: il processo di produzione a 10 nanometri di TSMC è ottimo per ridurre le dimensioni dei transistor e dell’intero chip, meno invece nell’aumentare le frequenze di funzionamento e le prestazioni di picco. Questo non avrebbe permesso ad Apple di raggiungere le prestazioni ancora più elevata possibili di A11 Bionic fissate in fase si progettazione, imponendo a Cupertino di ridurre il la velocità di clock dei vari core CPU e GPU.
La previsione di uno degli analisti è che con ogni probabilità assisteremo a un consistente balzo di prestazioni con il processo di produzione a 7 nanometri che TSMC impiegherà nel 2018 per costruire gran parte se non tutti i processori A12 di prossima generazione. Balzo che potrebbe risultare opportuno in vista della possibile introduzione di schermi ProMotion negli iPhone, tecnologia per ora impiegata solo in iPad Pro che spinge la frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz, e che richiede più potenza di calcolo per essere gestita. Una previsione che si ricollega anche al possibile arrivo di un iPhone con Apple Pencil.