Con il futuro aggiornamento a iOS 17.4, Apple implementerà numerose novità in conformità del Digital Markets Act (DMA), legge sui mercati digitali dell’UE che entrerà in vigore il 6 marzo 2024 e che si applica alle aziende designate come “Gatekeeper” (piattaforme digitali che forniscono un punto di accesso importante tra imprese e consumatori).
Tra gli obblighi per Apple, quello di consentire all’utente di scegliere il browser di default (quello predefinito) con una schermata che verrà proposta al primo avvio di Safari su iOS; viene inoltre eliminata la necessità per gli sviluppatori di browser come Firefox e Chrome di sfruttare il “motore” di rendering di Apple e sarà quindi possibile proporre browser con motori diversi dal WebKit.
La possibilità di far scegliere all’utente il browser e proporre questi ultimi nella versione con il “motore” desiderato dovrebbe essere una buona notizia per Mozilla e il suo Firefox ma Damiano DeMonte, portavoce di Mozilla, interpellato dal sito The Verge, riferisce che l’azienda è “profondamente delusa” dall’implementazione di Apple e dal fatto che questi obblighi non si estendono anche all’iPad (a settembre dello scorso anno la Commissione europea indagini di mercato per valutare ulteriormente l’opportunità di designare come gatekeeper l’iPadOS di Apple, anche se non raggiunge le soglie previste per designare anche questo sistema tra quelli che devono osservare obblighi sanciti dal regolamento sui mercati digitali).
“Stiamo ancora valutando i dettagli tecnici ma siamo profondamente delusi dal programma quadro di Apple che restringe l’appena annunciato BrowserEngineKit ad app specifiche per il mercato EU”, spiega Damiano DeMonte. “L’effetto di tale scelta, costringerà gli sviluppatori di browser indipendenti come Firefox a creare e mantenere due implementazioni separate del browser, un fardello del quale Apple stessa non dovrà preoccuparsi”.
Firefox sfrutta il motore dei rendering noto come Gecko e agli utenti dell’UE potrà proporre una versione del suo browser con questo motore, ma allo stesso tempo su iPad dovrà proporre una versione che usa il WebKit di Apple. Secondo DeMonte, l’implementazione di Apple delle regole imposte dal DMA non offre ai consumatori “scelte praticabili”, rendendo il più complicato possibile per le aziende proporre alternative a Safari.
Mozilla afferma di essere preoccupata da aziende come Apple, Google e Microsoft che, a suo dire, sfrutterebbero tattiche che portano gli utenti a scegliere i browser dei produttori stessi, anziché software per la navigazione indipendenti come Firefox.