Samsung vuole andare fino in fondo alla faccenda dei Note 7 esplosivi, affinché il disastro non si ripeta e anche per giustificare l’accaduto al pubblico e sperare così di riguadagnare la fiducia dei clienti. Dopo il ritiro dal mercato di tutti i terminali, e la conseguente cancellazione del brand, Samsung ha avviato un’inchiesta interna per scoprire le cause dell’accaduto: a breve, secondo fonti sud coreane, la società potrebbe dire tutta la verità su quanto accaduto.
Secondo un rapporto pubblicato da JoongAng Ilbo, il gigante tecnologico ha concluso l’indagine avviata mesi addietro, identificando il problema che ha causato le esplosioni dei Note 7. Attualmente, Samsung non ha ancora condiviso i risultati degli studi, ma potrebbe farlo nel giro di poche settimane, dunque a metà gennaio. Secondo fonti citate dal Korea Herald, come riferito dalla redazione di androidauthority, Samsung avrebbe chiesto l’aiuto degli Underwriter Laboratories, società con sede negli USA, azienda leader nella sicurezza tecnologica. Quest’ultima, avrebbe sommato gli sforzi a quelli fatti dalla società statale Korea Testing Laboratory, che ha condotto indagini separate.
Finalmente una buona notizia per Samsung, che scoprendo esattamente le cause delle esplosioni potrebbe non ripetere più lo stesso errore. Già in passato società terze, non collegate in alcun modo a Samsung, hanno provato a spiegare il problema, accusando il design di Note 7 di essere troppo “aggressivo”, non dando alcuno spazio alla batteria, che nell’uso quotidiano tende leggermente a gonfiarsi. A queste supposizioni, comunque, andrà ad affiancarsi la soluzione ufficiale di samsung, attesa nelle prossime settimane.