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Assintel: “Rischio paralisi per il decreto sull’Amministrazione Digitale”.

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Assintel, associazione di riferimento delle imprese ICT della Confcommercio, paventa il rischio paralisi per la digitalizzazione dei documenti, una sorta di colpo di coda sul Codice dell’Amministrazione Digitale. Complicare ciò che era stato semplificato: questo l’effetto immediato per cittadini e imprese, se il Consiglio dei Ministri approverà  senza correttivi il Decreto Legislativo di modifica al Codice dell’Amministrazione Digitale.

E’ quanto emerge secondo l’associazione leggendo lo Schema di Decreto Legislativo, che interviene su delega del Parlamento a riformare il Codice. “Se vi sono alcune aree di miglioramento, come quelle sulle sanzioni, sui controlli e la tutela della sicurezza informatica”, commenta Giorgio Rapari, Presidente di Assintel, “altre introducono cambiamenti inspiegabili che minano lo spirito stesso con cui il Codice è nato: la semplificazione burocratica dei rapporti fra PA, imprese e cittadini attraverso l’utilizzo degli strumenti informatici”.

In violazione della stessa legge di delega (L.69/2009, art. 33), il Governo sta proponendo di modificare l’assetto normativo in materia di documento informatico, firme elettroniche, processi di copia e di conservazione digitale, introducendo palesi incongruenze e complicazioni per l’utente.

Viene infatti complicato il concetto di documento informatico, introducendo la nuova tipologia di “duplicato informatico” e di “documento analogico informatico”, che seguono le logiche – del tutto diverse e qui non usabili – dei documenti cartacei.

Viene reintrodotta una terza tipologia di firma elettronica, quella “avanzata”, a metà  strada fra la firma elettronica e quella digitale: in tal modo occorrerà  chiedersi ogni volta con quale firma stiamo operando e che valore legale ha. E, di conseguenza, anche i documenti informatici con diversi tipi di firme avranno diversi valori formali e probatori.

“Il colpo di grazia finale” – dice l’associazione “è dato dagli articoli 22 e 23, che rischiano di paralizzare il processo di digitalizzazione e di conservazione documentale: si vuole introdurre anche per il documento informatico l’autenticazione di un pubblico ufficiale, senza la quale la conformità  di un archivio informatico sostitutivo potrà  essere disconosciuta, e dunque senza alcun valore probatorio; ne vanno qui di mezzo tutti i processi già  in atto, oltre che il lavoro di centinaia di operatori e professionisti del settore.

“Non ci spieghiamo come il Ministro Brunetta, che nel Codice vede uno strumento epocale di riforma della Pubblica Amministrazione e di Innovazione per tutto il Paese” si legge in un comunicato dell’Assintel, “possa condividere queste modifiche, che vanno nel segno della complicazione e della burocratizzazione”. L’associazione si dice “pronta a contribuire a tutti i livelli per una soluzione di buon senso che eviti di commettere errori irreparabili”.
[A cura di Mauro Notarianni]

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