Uno Zune Rosa e poi uno rosso. Ecco i piani di Microsoft per rilanciare le vendite del suo player.
La versione di colore rosa (baby pink, nella dizione di Microsoft), fa sapere Jason Reindorp, responsabile del marketing del prodotto, arriverà già il prossimo mese. Prima dell’estate sarà lanciata invece una versione di colore rosso (watermelon, anguria, sempre secondo la denominazione ufficiale).
Le varianti con i colori, dice Reindorp sono frutto di quel che Microsoft sta apprendendo a livello di mercato. I clienti sarebbero infatti molto felici di poter scegliere tra vari differenti colori e la possibilità di averne altri stimolerebbe gli acquisti.
Al di là delle dichiarazioni di Reindorp, è probabile che Microsoft offrendo nuovi colori cerchi di andare incontro ad una delle principali critiche stilistiche rivolte al player. A parte i tradizionali bianco e nero (che per altro verso sono usati da moltissimo tempo da Apple), lo Zune è disponibile infatti solo in un non entusiasmante color marrone, una scelta non felicissima e che è al centro di battute, qualcuna anche non troppo raffinata, su diversi siti e blog.
Ma al di là dei colori Microsoft per rilanciare le vendite del player che non sembra, come detto anche nei giorni scorsi dalla nostra testata, impazzare nei gusti dei clienti, punta anche ad una nuova campagna che cercherà di fare leva sulle (supposte) maggiori funzioni di Zune rispetto ad iPod. Arriveranno spot e annunci web e sulla carta stampata in cui si mostrerà che il lettore, al contrario di quello della concorrenza, è in grado di offrire musica in abbonamento, una radio e uno schermo più grande.
Infine Reindorp fa anche sapere che è in corso di valutazione il lancio di musica senza protezione dalla copia su Zune Marketplace, il corrispettivo di iTunes Store. La possibilità che anche Microsoft possa eliminare i Drm da parte della musica in vendita sul suo negozio è stata avanzata già ad inizio settimana, poco dopo l’annuncio congiunto di Emi ed Apple. Ad offrire la musica sprotetta sarebbe sempre la casa discografica inglese, anche se per ora non c’è nulla di sicuro. “Abbiamo detto da tempo che i clienti vogliono musica senza Drm – dice Reindorp – in questo modo si potrebbe aprire almeno un po’ il mercato. La concorrenza andrebbe indirizzata su un confronto tra dispositivi o tra servizi e si spingere il settore all’innovazione”.
Nei giorni scorsi alcuni siti, anche molto vicini a Microsoft, avevano supposto che Redmond potrebbe essere costretta ad avviare la vendita di musica senza Drm, obbligata a farlo però dalla concorrenza e senza molta convinzione visto che proprio intorno ai diritti digitali proprietari ha basato molte delle sue strategie di mercato.