C’è un cavaliere bianco che potrebbe arrivare in soccorso di Yahoo? Secondo il Wall Street Journal, una testata che non è abituata a cavalcare indiscrezioni prive di fondamento, le possibilità di una scalata alle azioni della tribolata società americana, sono alte e il protagonista avrebbe diverse chances di riuscire nell’impresa oltre che la competenza necessaria per ribaltare le sorti di Yahoo.
Secondo il quotidiano finanziario a dare la caccia ai fondi necessari per arrivare al vertice di Yahoo sarebbe Jonathan Miller, un volto notissimo del business on line. Solo due anni fa Miller era ancora amministratore delegato di Aol, una delle realtà storiche del settore di Internet. In questi giorni, si apprende dall’articolo, l’ex amministratore delegato di America On Line starebbe cercando di trovare dai 28 ai 30 miliardi di dollari, il necessario per fare un’offerta tra 20 e 22 dollari per azione.
Miller secondo gli analisti avrebbe gli agganci giusti e la giusta credibilità per riuscire nell’operazione, ma al momento c’è un clima generale non positivo e raccogliere 30 miliardi di dollari potrebbero essere un miraggio se si pensa alle condizioni in condizioni in cui versano le banche e i fondi d’investimento privati.
Miller era stato citato, forse non a caso, la scorsa domenica da The Times come possibile protagonista assieme a Ross Levinsohn (ex presidente di Fox Interactive) di una scalata per conto terzi, ovvero per portare Yahoo nell’orbita di Microsoft. La voce era stata smentita da Levinsohn che l’aveva definita ‘pura fantascienza’. L’articolo del Wall Street Journal sembra però rafforzare la tesi, se non altro, di un Miller attivamente interessato ad entrare nella telenovela Yahoo.
Miller però dice ancora il Wsj, potrebbe anche arrivare in soccorso di Yahoo in altro modo, collocandosi nella poltrona di amministratore delegato. In estate, d’altra parte, era stato nominato nel consiglio di amministrazione di Yahoo, finendo poi per essere costretto a declinare la carica in seguito ad un accordo con Ale che gli impedisce di lavorare per una concorrente. Il contratto siglato all’atto del suo abbandono della ex società scade però a marzo e a quel punto potrebbe essere libero di accasarsi dove meglio crede, nel ruolo che ritiene più opportuno.
Le voci diffuse dal Wall Street Journal hanno, intanto, fatto bene al titolo YHOO che è cresciuto a fino a toccare quota 12,50, il massimo dal 7 novembre.