L’analisi è stata condotta per la nota società di ricerca Piper Jaffray da Gene Munster, un nome spesso associato a previsioni e studi legati al mondo Apple.
Il rapporto di Munster parte dall’analisi di 50 punti vendita, presumibilmente tutti localizzati negli Stati Uniti: Vista emerge dal rapporto come una possibile fonte di disturbo per la crescita delle vendite Mac. Munster quantifica l’effetto negativo di Vista con un calo del 0,2 per cento: la quota di Apple dovrebbe così passare dal 2,5 per cento di dicembre 2006 fino al valore previsto del 2,3 per cento nel mese di marzo.
La previsione coglie un poco di sorpresa tenendo anche in considerazione l’andamento non proprio brillante, o comunque inferiore a quello previsto di Windows Vista.
In ogni caso l’andamento storico delle azioni Apple è in linea con quello che sta accadendo in questi giorni. Durante gli ultimi due anni il valore delle azioni Apple è diminuito del 23 per cento tra gennaio e marzo, per poi risollevarsi nei mesi seguenti. Munster ipotizza un andamento simile anche per quest’anno, così secondo il ciclo normale di Apple l’attuale basso valore delle azioni di Cupertino non rappresenta un problema. Sempre secondo le analisi si prevede che Apple supererà ancora una volta gli obiettivi di vendita fissati in 1,45 milioni di Mac per il trimestre in corso. Ancora, i trimestri successivi saranno positivi per Cupertino (forse si prevede già da ora un effetto iPhone) alleviando le preoccupazioni degli investitori.
L’analisi di Munster si conclude positivamente con un prezzo target di 124 dollari, contro l’attuale valore di mercato pari a 86,70 dollari.
[A cura di L. M. Grandi]