La data di uscita di Windows 7 filtra dal campus di Microsoft a Redmond, nello stato di Washington. Sarebbe quella del 10 luglio. La voce arriva insieme a una nevicata che sta comprendo in queste ore tutte le strutture in cui lavorano circa 60mila dipendenti dell’azienda.
Nei prossimi giorni, afferma la stessa “voce” che ci ha riferito l’indiscrezione in anteprima, verrà fatto un annuncio ufficiale, sempre che non cambino alcune condizioni che devono essere stabilite poco prima di “chiudere” i principali dossier relativi al sistema operativo di Redmond.
La versione 7 di Windows è molto importante per Microsoft poiché deve riuscire a coprire il buco creato negli ultimi due anni da Windows Vista. Il successore di Windows Xp che non è riuscito ad avvicinarsi ai successi di mercato del suo predecessore, e che è stato molto criticato sia per la scarsa usabilità che per il livello compressivo di sicurezza e le eccessive specifiche di sistema in termini di risorse necessarie.
Verranno rilasciate sei edizioni di Windows 7, due delle quali di maggior interesse (Home Premium e Professional), con lo stesso schema di nomi utilizzato per Windows Vista. Serviranno un processore Intel con almeno 1 Ghz di velocità sia per la versione 32 che quella 64 bit, 1 Gb di ram, 128 Mb di memoria per la scheda grafica per Windows Aero, 16 Gb di spazio su disco.
L’uscita che verrà annunciata nei prossimi giorni (a meno che gli ingegneri di Redmond non trovino significativi bug dell’ultimo minuto che possano rimettere in discussione la data scelta internamente per il lancio del sistema operativo) potrebbe essere considerata anche una manovra di marketing per cercare di spostare l’attenzione dall’uscita di Mac Os X 10.6 Snow Leopard. L’utilizzo, forse anche volontario, di “voci” interne, come ci ha riportato un’altra fonte interna sempre di Microsoft, potrebbe essere legata ad una strategia studiata a tavolino per creare un effetto di marketing virale e di passaparola attraverso la rete, attirando l’attenzione sul nuovo prodotto molto importante per il futuro di Microsoft.
L’azienda oggi guidata da Steve Ballmer, infatti, per quanto grande non può permettersi di “sbagliare” due sistemi operativi consecutivi. In questo senso, Windows 7, che è tecnologicamente basato del tutto su Windows Vista e ne costituisce più che una discontinuità un miglioramento e arricchimento di funzionalità , è da considerarsi nei fatti un grande Service Pack del sistema operativo precedente, a cui invece è stato cambiato nome per questioni di marketing miranti ad evitare che l’effetto della “cattiva fama” di Vista si riverberasse sulla nuova edizione del sistema operativo.