L’iPhone di Vodafone quanto vale? Molto: almeno il doppio dei clienti attualmente a disposizione di Apple. In questa domanda e in questa risposta ci sono tutte le ragioni di un accordo che ha portato le due parti dall’indifferenza (se non ostilità ) ad una stretta di mano che è la vera novità e probabilmente anche la maggior vittoria, da parte di tutti, della giornata di ieri. Se, infatti, era praticamente scontato che Tim avesse l’iPhone e se era, almeno per questo sito, molto probabile che ci fosse una molteplicità di gestori al momento del lancio dell’iPhone, non era certo facilmente prevedibile che fosse proprio Vodafone ad annunciare un accordo su scala semi-planetaria e con l’arrivo del grande gestore basato nel Regno Unito tutti vincono.
A vincere è innanzitutto Apple. La multinazionale britannica ha infatti portato sul piatto un mercato potenzialmente ricchissimo. Si tratta di almeno 140 milioni di linee in 10 differenti paesi. A titolo di confronto Apple attualmente conta su partner che tutti messi insieme hanno meno di 150 milioni di linee. Tra i nuovi paesi conquistati alcuni sono di primo piano nel campo della telefonia cellulare, del reddito pro capite e della popolazione: Italia, Australia, Nuova Zelanda. Altri che hanno comunque un significativo potenziale: Grecia, Sud Africa, Portogallo e Turchia. Nel lotto c’è poi una nazione come l’India che forse ha un profilo più basso per quanto concerne il prezzo medio del cellulare, ma ha una popolazione sterminata, un grande numero di ingegneri e una classe dirigente in forte crescita e che ha attenzione per la tecnologia.
In molti dei mercati dove Vodafone distribuirà iPhone, il gestore di telefonia mobile o è il leader o è appena alle spalle del leader del mercato. In Grecia ad esempio è ad un’incollatura dal colosso locale Cosmote e non è molto distante da TMN (numero uno) in Portogallo. In Turchia Vodafone è molto distaccata da Turkcell ma è comunque al secondo posto tra gli operatori mentre in India si gioca in un testa a testa il secondo posto con Reliance e non ha un enorme ritardo da Airtel (numero uno del mercato). In India comunque Vodafone ha ben 41 milioni di clienti. In Italia, come noto, Vodafone è al secondo posto dietro a Tim con 29,1 milioni di clienti contro i 35,3 dell’operatore mobile di Telecom Italia. Apple per arrivare in tutti questi paesi avrebbe dovuto stipulare 10 differenti accordi, sprecando preziose risorse. Con la firma di Vodafone la Mela si porta invece a casa in un solo colpo 150 milioni di linee già attive, una cifra enorme che ha fatto alzare le antenne a tutti gli analisti di Wall Street.
Oltre al grande numero di clienti già in portafoglio, la società guidata da Arun Sarin è una potenza dal punto di vista del brand globale e ha una forza contrattuale e una presenza enorme nei mercati dove è presente. Non a caso è stata tra i pochi operatori mobili a poter annunciare di non avere alcun interesse per un iPhone che non fosse 3G, questo mentre tutti gli altri corteggiavano Apple.
Ma la Mela vince collocandosi accanto a Vodafone anche perché ha conquistato una società che ha fatto della personalizzazione dei contenuti e della vendita dei servizi la sua “legge” in tutti i mercati dove è presente. Non dimentichiamo che Vodafone è stata tra le prime a puntare sulla vendita dei contenuti (un nome per tutti Vodafone Live!); venendo ad un accordo con Apple dovrà , assai probabilmente, accettare di ridurre se non del tutto cancellare la personalizzazione dei dispositivi e quella dei contenuti. Dovrà probabilmente dire addio, almeno su iPhone, al negozio per la musica digitale, al tasto di accesso rapido ad esso, alla vendita di suonerie e altri servizi, tutti fattori trainanti del business di Vodafone, una vera e propria filosofia commerciale come detto, ma che è in contrasto con le strategie di Apple che ha iTunes e in futuro un App Store che certamente in futuro si configureranno come dei passe partout del commercio via cellulare. Evidentemente le strategie di Apple e l’appeal delle sue soluzioni devono essere realmente convincenti per indurre Vodafone a fare un passo indietro di questa portata.
Come se questo non bastasse, Apple sembra avere vinto anche su un altro fronte: portare a casa Vodafone e tutto il suo potere d’immagine e i suoi mercati senza essere costretta all’esclusiva. Anche se nulla di ufficiale è stato detto è infatti molto probabile che i nuovi contratti siglati in questi giorni non prevedano un unico gestore per paese. Certo è che in Italia Vodafone non avrà l’esclusiva visto che anche Tim avrà iPhone, come ben noto e probabilmente anche altrove Apple potrebbe stipulare (presto o tardi) accordi multipli. Solo nei paesi dove iPhone è già disponibile (forse per effetto dei contratti preesistenti) Vodafone potrebbe restare fuori dal gioco, almeno fino al termine dei patti siglati con T-Mobile, O2 e Orange.
Da parte sua anche Vodafone vince. Vince perché contribuisce a scardinare con la sua capacità di fare marketing e la sua capillarità quasi impareggiabile a livello mondiale la logica dell’operatore unico, di fatto costringendo Apple a venire a patti. In pratica Apple è oggi grado di arrivare istantaneamente in un grande numero di paesi senza dover contrattare per ciascuno di essi con un differente operatore differendo, semmai, ad un secondo tempo la scelta di altri partner. Vodafone vince anche perché, molto probabilmente, proprio in ossequio alla necessità da parte di Apple di averla come alleata mette tutti e due i piedi in un paese appetitoso come l’Italia dove forse disperava di poter arrivare. Non ci stupiremmo molto nell’apprendere che lo Stivale sia stato aggiunto in extremis su esplicita ed irrinunciabile richiesta di Vodafone Group con, immaginiamo sempre, gran disdoro di Tim che ha forse tentennato troppo contando sul potere di esclusiva grazie alla sua rete Edge. Se, come ci riferiscono nostre fonti, Tim avesse avuto fiducia in sé stessa ed in Apple, accettando la proposta commerciale di Cupertino che a settembre spingeva per un accordo a breve sul modello di quelli di O2 e T-Mobile, probabilmente Vodafone sarebbe rimasta fuori dal giro come è fuori dal giro negli altri due suoi grandi mercati europei: Germania, Regno Unito.
Vodafone vince anche perché riesce ad avere dalla sua parte, nonostante tutto e nonostante i contrasti dei mesi scorsi (ricordiamo la causa in Germania per liberare iPhone), il telefono di maggior appeal degli ultimi anni. E vince anche perché ce l’avrà nel momento in cui, assai probabilmente, attuerà una transizione al mondo business, un settore coltivato con cura dai manager di Newbury.
Alla fine, e questo è forse quello che ci interessa di più, vincono anche i clienti perché Vodafone ha un network di roaming invidiabile e politiche sul traffico dati e, soprattutto, sul roaming tra nazioni molto più flessibili di quelle che possono avere i gestori radicati su un preciso mercato. Per chi usa un iPhone avere la possibilità di andare da un paese all’altro sfruttando queste politiche potrebbe essere un plus che da solo potrebbe valere la scelta di Vodafone come operatore per il cellulare di Apple. I clienti vincono anche perché con più operatori come succederà in Italia ci potrebbe essere concorrenza (anche se forse minima) sia sul prezzo del terminali che differenti offerte e proposte commerciali che progressivamente potrebbero diventare più economiche.