L’utente di Windows Vista lancia l’esecuzione di un programma qualsiasi con il classico doppio clic del mouse ma un istante dopo compare un piccolo riquadro sullo schermo che richiede la conferma di esecuzione. Questo episodio si ripete numerose volte, in pratica ogniqualvolta un programma o un processo che comincia l’esecuzione in modalità utente, necessita poi dei privilegi di amministratore per proseguire o completare una determinata operazione. Quando questo accade Vista visualizza su schermo una richiesta di conferma per l’utente, una funzione che è stata battezzata UAC, User Account Control.
La procedura per alcune persone è così fastidiosa che molti, subito dopo aver installato il sistema operativo, procedono con la disattivazione di questo servizio. Un errore secondo Microsoft che ha concepito e integrato in Vista questa procedura proprio allo scopo di ‘infastidire’ l’utente.
La dichiarazione, che di primo acchito potrebbe essere confusa con una battuta di spirito, è stata comunicata da un dipendente Microsoft durante l’evento RSA 2008 svoltosi a San Francisco ad Ars technica.
“Lo scopo per cui abbiamo integrato UAC nella piattaforma è quello di provocare un fastidio all’utente” questa la frase esatta di David Cross di Microsoft. Cross è poi entrato nei dettagli illustrando come grazie all’UAC Microsoft mira sia sollecitare, anche in maniera poco gradita, l’attenzione degli utilizzatori di Vista che a spingere gli sviluppatori a modificare il loro sistema di progettazione dei programmi.
Risulta evidente a tutti, anche al primo utilizzo di Vista, che all’utente è richiesta una seconda conferma tramite UAC per attirare la sua attenzione sul processo in esecuzione, una sorta di seconda possibilità per poter bloccare processi e software potenzialmente pericolosi. In ogni caso il fastidio provocato, secondo Microsoft, dovrebbe spingere i programmatori e le software house a realizzare applicativi in grado di funzionare completamente in modalità utente, evitando così la comparsa dei fastidiosi messaggi UAC che si verifica ogni volta che la loro applicazione richiede i privilegi di esecuzione di un amministratore.
Se la maggior parte dei programmatori si adattasse a questo schema la piattaforma Windows, pensa Microsoft, forse con qualche ragione, e gli utenti in generale ne guadagnerebbero tutti. Quello che solleva più di una perplessità è il sistema escogitato da Microsoft per raggiungere l’obiettivo, appunto provocare un fastidio alle persone comuni che con Vista lavorano e trascorrono parte del loro tempo libero, per convincere gli sviluppatori circa la bontà della causa.
Da un altro punto di vista la soluzione adottata sembra eccessivamente punitiva per gli utenti se l’obbiettivo è far pervenire un messaggio ai programmatori. La dissociazione è curiosa e, se non si trattasse di una multinazionale con migliaia di persone, ma di un solo singolo soggetto, rappresenterebbe un argomento di spunto per qualche considerazione sull’approccio intepersonale dell’individuo in questione.