Se la connessione senza fili pare sempre più veloce, almeno sulla carta, e sta dietro a quella fissa, allora bisogna che quest’ultima faccia un vero salto in avanti. E non stiamo parlando del solito doppino di rame, super-drogato e tramutato in qualcosa che in realtà non gli è proprio. La connessione Adsl super-veloce, quella che viene comunemente venduta a caro prezzo nel nostro paese come all’estero, è in realtà una battaglia di retroguardia, non il futuro.
Qual è allora il futuro prossimo? Non quello dei laboratori, ma quello che si riesce a provare sul serio? Pare che sia Virgin Media in questo momento a fare da tramite fra cronaca e sogni: sta provando ad Ashford, nel Kent, un sistema che coinvolge 100 fra clienti e dipendenti dell’azienda nata all’interno della galassia di sir Richard Branson, quello di Virgin Music e Virgin Atlantic. Con una connessione che si dice arrivi sino a 200 Mbit al secondo.
Non è poco, anzi è parecchio davvero. La più veloce al mondo tra le offerte possibili per le case. Il rapidissimo Fastweb italiano, quando funziona correttamente, fa 11 Megabit al secondo. Le Adsl su rame, anche quando propongono valori simili, in realtà offrono meno perché asimmetriche e in condizioni di uso ottimale, con una serie di vincoli tecnici legati all’ambiente circostante (lunghezza del cavo, presenza di interferenze, etc) che la fibra ottica non ha.
C’è domanda per 200 Mbit al secondo? La cifra è mostruosa nell’utilizzo quotidiano, e a parte chi volesse scaricare film e musica in maniera più o meno legale (questo per lo meno quello che i giornali e le case discografiche e cinematografiche sempre ritengono, quando si parla di grandi velocità di trasmissione, chissà perché) non è chiaro quale tipo di utilizzo sarebbe strategico. Videoconferenze simmetriche in alta definizione. Televisione in alta definizione. Forse servizi non ancora immaginati, perché la soglia diventa talmente elevata da essere irrilevante per le normali pagine web (i cui colli di bottiglia sono altrove) e l’email.
Dietro Virgin Media per questa rete pare ci sia Cisco, il produttore di apparecchi per la gestione e il routing dei dati di Internet (la sua infrastruttura, insomma) e altre società interessate ad acquistare esperienza e costruire la possibile infrastruttura casalinga di connessione del futuro. Perché, con la concorrenza dei sistemi senza fili “puri” (come WiMax e Umts), qualcosa in più il cavo dovrà pur sempre cercare di darlo.