Il contratto che lega Universal Musica ad Apple è indecente. Ad usare proprio questo termine ‘indecent’, che anche in inglese ha proprio lo stesso significato che assume in Italiano, è Jean-Bernard Levy amministratore delegato di Vivendi, la società che controlla Universal.
Ad suscitare scandalo sarebbero i vantaggi di cui Apple gode nei confronti dei fornitori di contenuti. ‘La bilancia pende troppo nettamente a favore di Apple’ ha detto Levy durante una conferenza stampa che si è tenuta a Parigi. L’indecenza sarebbe nel fatto che ai possessori dei diritti della musica vanno “solo” 70 centesimi ma soprattutto il fatto che la remunerazione è la stessa per i classici come per le novità , cosa che non dovrebbe essere. ‘Dovremmo avere un sistema di prezzi differenziato’, ha detto ancora Levy.
Queste parole hanno indotto qualche giornalista a chiedere all’amministratore delegato di Vivendi se l’ipotesi di abbandonare definitivamente iTunes possa diventare concreta. Levy ha replicato in maniera sibillina: ‘Siamo in una fase durante la quale molti soggetti differenti stanno parlando l’uno con l’altro. Stiamo tentando di mettere insieme numerosi progetti per fare sì che la musica sia meglio remunerata. Non stiamo parlando solo con Apple’.
Universal Music, da tempo, conduce una guerra intestina contro Apple. L’ultimo episodio è di qualche mese fa quando la casa discografica, la più grande al mondo per catalogo, ha deciso di non firmare più contratti a lungo termine per iTunes, ma solo contratti mensili. Apple e Universal possono ora chiudere il rapporto con un solo mese di preavviso.