Quickbird sta già correndo dal 2001 nella sua orbita, fotografando senza posa la superficie del suolo terrestre. Adesso, WorldView I, il primo di una nuova generazione di satelliti artificiali per il telerilevamento di proprietà di DigitalGlobe, sta per spiccare il volo. Il lancio avverrà domani, martedì (da qui sarà possibile seguire in diretta il distacco del vettore dalla base dell’aeronautica Usa di Vandenberg.
Il satellite, che è stato sviluppato in collaborazione con altre aziende e in parte con i fondi del Pentagono (tramite la National Geospatial-Intelligence Agency) pari a 500 milioni di dollari, sarà in grado di rilevare immagini al ritmo di 600 mila chilometri quadrati al giorno (Quickbird ci mette una settimana a raggiungere lo stesso
quantitativo) e di rilevare oggetti con una risoluzione compresa tra i 7,5 e i 10 metri.
Al WorldView 1 seguirà un WorldView 2 nel 2008, entrambi funzionali al miglioramenti delle immagini a disposizione dei loro clienti commerciali – tra i quali segnatamente Google – e soprattutto per il committente militare. La principale vocazione di WorldView, infatti, sarà quella di essere un “satellite spia” di monitoraggio e le immagini rilevate dai sensori di telerilevamento più raffinati non verranno ceduti a società pubbliche ma riservati alle agenzie per la sicurezza e l’intelligence americana.
DigitalGlobe è una società privata che da tempo è nel mercato dei satelliti per il telerilevamento e la cartografia digitale che, con Google ma anche con la crescita del mercato dei navigatori personali, ad esempio, si sta allargando notevolmente. DigitalGlobe si sta preparando alla quotazione in Borsa anche se i rappresentanti dell’azienda non hanno chiarito se questo avverrà prima o dopo il lancio del satellite previsto per la primavera del 2008.