Metanolo per ascoltare canzoni e vedere video. Questo quello che accade in questi giorni al Ceatec, la fiera dell’elettronica di consumo che si sta tenendo in Giappone. Ad usare questo composto chimico come fonte di alimentazione al posto delle normali batterie per un player è Toshiba.
Il metanolo mediante una reazione che si provoca nel cella combustibile produce energia elettrica; esperimenti di questo tipo sono in corso da anni con una sifida da vincere: ridurre le dimensioni delle cartucce e del dispositivo a supporto dell’alimentazione per renderli compatibili con le esigenze di mobilità . Attualmente diverse aziende sono riuscite a contenere in limiti accettabili le cartucce al metanolo, ma il rendimento non è ancora pari, nel rapporto ‘prestazioni-dimensioni’ (per non dire dei costi) a quelle di normali batterie agli ioni di litio. Quello che Toshiba sarebbe riuscita a fare con il player è creare una batteria la metanolo che ha le dimensioni di una batteria tradizionale e una durata simile.
A queste condizioni, una volta ridotti i prezzi del sistema, sarà possibile godere del grande vantaggio di non essere obbligati ad essere vicini ad una presa di corrente per ricaricare il lettore. Basterà usare un piccolo serbatoio di metanolo per riavere, per giunta in maniera istantanea eliminando i tempi di ricarica, la piena autonomia.
Tra i settori maggiormente interessati dalle batterie al metanolo c’è anche quello dei computer portatili. Toshiba al Ceatec aveva anche un laptop al metanolo. La possibilità di usare batterie a celle di combustibile è diventata più concreta dal momento in cui qualche settimana fa le autorità che si occupano di sicurezza nei voli civili hanno dato il via libera al trasporto nelle cabine degli aeroplani di linea di cartucce da 100 millilitri, quello che basterebbe per fare funzionare per 100 ore lettore di musica digitale di Toshiba.
La casa giapponese spera di commercializzare un sistema con questo tipo di batterie entro un paio d’anni.