L’iPhone arriva in Italia. Telecom ha firmato. Questo quanto sostiene Repubblica in un articolo pubblicato nel corso della giornata di oggi. Ma la novità più importante non è che il cellulare arriverà in Italia con il “marchio” (idealmente) del principale operatore mobile e che il telefono sarà quello 3G da tutti atteso, ma il fatto che non ci sarà esclusiva e che verrà abbandonata la formula del revenue sharing.
La svolta radicale nella strategia fino a qui seguita di cui si è parlato anche questa mattina da Macity è la rivoluzione che segnerà il lancio dell’iPhone in Italia. Bernabè, in questi giorni negli Usa per firmare l’accordo (oltre che per un road show a caccia di investitori per la “nuova” Telecom) avrebbe ottenuto di svincolare il telefono dalla percentuale sulle bollette ad un prezzo (pagato dai clienti): iPhone a costi più alti, e non di poco, sul modello francese per i telefoni “liberi” dal vincolo Orange. In pratica l’iPhone sarebbe venduto a prezzo più alto, ma potrebbe essere utilizzato da tutti i clienti di tutti gli operatori.
La modalità “esclusiva per alcuni mesi” descritta da Repubblica non è chiaro come funzionerà . Quel che pare di comprendere è che Tim possa sfruttare un vantaggio tecnologico, la sua rete sarebbe pronta ad accogliere iPhone, dice Repubblica, ma questo non basta certamente a fermare l’utilizzo su altre reti se il telefono sarà venduto già sbloccato. Semmai gli altri operatori potrebbero essere svantaggiati dal fatto che il telefono sarà venduto in esclusiva dai negozi Tim e solo successivamente potrebbero essere autorizzati altri punti vendita. Un altro svantaggio per operatori come Vodafone e 3 sarebbe nel fatto che Tim si prepara da mesi a supportare iPhone con i suoi call center e potrebbe avere una formazione immediata da parte di Apple, cosa che per li altri operatori sarà differita
Secondo Repubblica Jobs sarebbe stato spinto a chiudere l’esperienza dei contratti esclusivi da vari fattori. Il principale è che questa formula sembra essere giunta al limite e che in futuro saranno i servizi venduti attraverso il telefono la vera gallina dalle uova d’oro. E in questo senso non ha alcuna rilevanza il contratto esclusivo che lega ad un gestore; meglio vendere il maggior numero di telefoni possibili, cosa che può avvenire slegando il telefono ad un operatore specifico e poi vendere musica, film, mappe, informazioni. Cosa che Apple potrebbe fare grazie allla sua, già da oggi, eccellente infrastruttura basata su iTunes e, successivamente, App Store.
Il fatto che si cominci dall’Italia sarebbe dovuto al fatto che in Italia non possono valere le “regole” che hanno diretto il mercato altrove. In paesi come Regno Unito e Germania iPhone ha fatto crescere il business della navigazione su Internet, in Italia Tim ha già verificato una crescita dell’uso della rete sul cellulare del 90% e senza iPhone. Apple avrebbe dalla sua, però, Safari, un software che altri non hanno sul cellulare e che può incentivare ulteriormente l’uso di Internet in mobilità . In pratica Tim si troverebbe al momento giusto nel posto giusto e potrebbe far valere il vantaggio competitivo del business mobile italiano (l’Italia è il secondo paese al mondo per linee per abitante) e Apple potrebbe poggiare su questo per incentivare la crescita, ma non potrebbe contare su un fattore decisivo. Di qui il patto: iPhone sbloccato e in esclusiva “limitata”.
Venendo al pratico e cercando di sintetizzare. In Italia, secondo Repubblica, arriverebbe a giugno in versione 3G e, probabilmente, fin da subito utilizzabile sui network dei vari operatori. Lo venderebbe inizialmente solo Tim, ma successivamente è possibile che venga venduto anche da altri operatori mobili. Il costo sarebbe più alto rispetto a quello a cui siamo abituati, ma non ci sarebbe l’esclusiva quindi neppure un costo minimo mensile o l’obbligo di abbonamento. Teoricamente ciascuno potrebbe continuare ad usare iPhone come usa un telefono normale o aggiungere bundle dati se lo desidera. O metterci una scheda con un abbonamento, ad esempio, “Tutto compreso” o simile già attivo. Tim avrà un vantaggio determinato dal fatto che sarà in grado fin da subito di offrire il supporto necessario ai clienti iPhone, mentre il resto dei concorrenti dovranno prendersi del tempo per riuscire a costruire intorno al telefono quello che Telecom ha predisposto da tempo.
Per capire se le previsioni di Repubblica elaborate su indiscrezioni che sembrano provenire dall’interno di Tim, si dimostreranno esatte non ci vorrà molto.